...  BENVENUTI  NEL  COMUNE  DI  MONTEU  DA  PO; ...

 

 

...  COME  ARRIVARE  ...

A 172m sul livello del mare è raggiungibile dalla statale 590 per Torino/Casale: dopo aver superato il semaforo di Lauriano si procede per qualche centinaio di metri fin tanto che non si raggiunge l'incrocio con indicazione per Monteu.

...  LE CHIESE   ...

La Chiesa di San Grato:

La chiesa è costituita e basata su 3 navate, impostate su 4 pilastri quadriformi per lato che sostengono volte a crociera senza costoloni. La navata centrale è caratterizzata da un bellissimo altare in legno del 1.500 che separa il coro dalle navate laterali. E' spoglia di qualsiasi pittura, ma al di sotto della tinteggiatura vi sono affreschi gotici coperti negli anni '30. In fondo alla navata si eleva un massiccio campanile ristrutturato di recente.

La Chiesa di San Sebastiano a Mezzana:

 è molto antica, di tipologia seicentesca senza la certezza di un'epoca di costruzione. Ha una sola navata con 2 altari: l'altare maggiore ed uno laterale dedicato alla Madonna costruito nel 1743. Il sagrato funge da piazzetta per gli abitanti della frazione; anticamente fungeva da parrocchia (cappellania), attualmente viene celebrata la Messa ogni domenica. La festa ufficiale con processione avviene il 15

Chiesa Parrocchiale di S.Giovanni:

in posizione elevata, nel "Cantone della villa" domina il paese. E' probabile che sorgesse nel secolo XV quando avvenne l'unione delle due parrocchie d'Industria e Monteacuto. Fu incendiata nel 1625 dagli Spagnoli e fu ricostruita tra il 1631 e il 1636 con il materiale dell'antica casa forte che sorgeva a destra dell'attuale casa parrocchiale, ruderi ancora visibili dove c'è un bellissimo stemma in pietra di Monteu. E' di stile barocco con 3 navate: l'artistico altare maggiore è costruito in sette qualità di marmo di vari colori. Tra gli altari minori sorgono quello dedicato alla Madonna di Lourdes e alla Madonna del Rosario copatrona di Monteu con S.Giovanni a cui è dedicata la Chiesa dal popolare affresco nel coro rappresentante la Nascita. Un'opera di notevole pregio è il Battistero in legno scolpito in marmo. Sulla cima del colle più alto a sud - ovest, in località Torre del Greppio, a circa mezzo km dal Borgo "La Villa", sorgono due ruderi di Torri Medioevali, i resti di un castello, costruito non prima dell'anno 1.000. Chiesa di S.Rocco: fu edificata nel 1875 con il concorso di tutti i Montuesi in ringraziamento per la liberazione miracolosa da un'epidemia di peste che aveva colpito tutta la zona nel 1867: nel 1901 fu poi costruito il campanile sempre grazie alle offerte della popolazione.

La Cappelletta di San Giovanni, appunto. Costruita da privati negli anni '40 in segno di riconoscenza, è tuttora di proprietà privata. E'una bella immagine per i passanti che rappresenta uno stupendo benvenuto a Monteu.

Pieve di S. Giovanni di Lustria: "Plebs Sancti Joannis Baptistae de Lustria" così era indicata la parrocchia di Industria. I cristiani che sopravvissero alla distruzione di Industria la edificarono proprio in località S.Giovanni in veste di Parrocchia subordinata alle Pievi, di ordine inferiore.

 


...  CARTOLINE  ...

 

 

 

 

 

 

 

Quasi 900 abitanti, un gruppo di casette simile ad un presepe natalizio, adagiato in una stretta valle che si allarga ai piedi delle colline lungo la striscia argentea del Rio che scorre tra due lunghe file di case poste a mezzogiorno.

Questa è l'ubicazione di Monteu da Po. Adagiato nella conca tra le colline di Cavagnolo, Tonengo e Lauriano il Comune è situato sulla destra orografica del Po; è uno dei più piccoli Comuni del territorio al limite tra le colline torinesi ed il Monferrato.


...  LA  STORIA ...

Il borgo di Monteu , situato non lontano dal castello, dov’e’ ora il Cantone Villa, fu saccheggiato e dato alle fiamme nel 1625 durante l’assedio di Verrua Savoia da parte dell’esercito spagnolo; ricostruito piu’ in basso lungo il rio della Valle subi’ varie vicissitudini ma ebbe anche un costante sviluppo legato soprattutto allo sfruttamento agricolo del territorio. La massima espansione dei borghi di Monteu e di Mezzana e’ raggiunta intorno al 1871: dopo questa data comincia l’esodo della popolazione che si arrestera’ nei primi decenni del 1900, quando si avranno i nuovi insediamenti lungo la strada provinciale. Impedimenti allo sviluppo di Monteu sono stati il vincolo posto sull’area archeologica ed il vincolo militare sulle aree circostanti il deposito di carburanti dell’esercito: questi vincoli tuttavia si sono rivelati provvidenziali perche’ hanno permesso di conservare pressoche’ intatta la citta’ romana ed il paesaggio ad essa circostante. Nella parte pianeggiante del territorio di Monteu da Po, nei pressi della strada Torino - Casale , si trovano gli scavi archeologici della citta’ romana di Industria, scavi in corso da piu’ di due secoli. I primi reperti vennero infatti portati alla luce al principio del settecento e a meta’ del secolo si scopre la tavola di bronzo dei Pastofori Industriensi che da’ la conferma del sito di Industria. Nel 1808 il conte Bernardino Morra di Lauriano promuove una grande campagna di scavi e la organizza con criteri scientifici. Da essa trae utili indicazioni sui piu’ importanti edifici che formavano il centro abitato e molti preziosi reperti soprattutto di bronzo, ora conservati nel Museo di Antichita’ di Torino. Si ha notizia di Industria in brevi cenni degli scrittori romani Plinio e Polibio che la citano come citta’ romana esistente in epoca imperiale, sulla destra del Po, quasi di fronte a Quadrata, mansio militare collocata presumibilmente nell’attuale territorio di Verolengo. In tale periodo pare che fosse un centro particolarmente fiorente e ricco per attivita’ produttive e di scambio commerciale. Questa caratteristica le derivava da tradizioni antichissime risalenti ai primi insediamenti delle tribu’ liguri, quando il nome della citta’ era Bodincomago: Bodinco era il nome con cui i liguri chiamavano il fiume Po, mentre il suffisso Mago e’ di origine gallo-celtica e significa “mercato, fiera”. Gia’ l’antico nome indicava quindi la condizione particolarmente importante della citta’, a cui si appoggera’ nei secoli seguenti lo sviluppo della colonizzazione romana. Negli scavi di Industria non si sono rinvenuti ritrovamenti attribuibili a civilta’ preromane: questo ci porta a pensare che l’oppidum di Bodicomago non sorgesse in pianura, ma in posizione elevata come gran parte dei centri gallo-liguri. I colonizzatori romani invece costruivano le loro citta’ in pianura, per attirare le popolazioni e per facilitarne l’inurbamento e il controllo: si puo’ ipotizzare quindi che Industria sia stata costruita interamente dai Romani sul sito di un preesistente mercato.

LA CITTA’ ROMANA DI INDUSTRIA

Soprintendenza Archeologica del Piemonte

La zona archeologica di Industria, presso l’attuale abitato di Monteu da Po, a circa 35 Km da Torino fu oggetto di curiosita’ e di indagini fin dal XVIII secolo.

Le ricerche archeologiche, iniziate nel 1754 ad opera di Rivautella e Ricolvi, permisero di identificare il sito con quello ricordato da Plinio il Vecchio e di recuperare i preziosi ed insoliti oggetti di bronzo, oggi conservati nel Museo di Antichita’ di Torino. All’inizio del secolo XIX furono compiute indagini in estensione da parte del Conte Morra di Lauriano, che lascio’ dettagliati disegni con i rilievi delle strutture rimesse in luce e dei reperti piu’ interessanti. Gli scavi eseguiti nel luglio 1960 in poi hanno cercato di chiarire i motivi per cui proprio nella citta’ denominata “Industria” siano state in epoca romana fiorenti le attivita’ connesse alla lavorazione del bronzo, di cui restano tanto significative testimonianze: altra particolarita’ del sito di Industria e’la presenza di una vasta area sacra dedicata alle divinita’ Iside e Serapide, il cui culto e’ di origine egiziana. Soltanto in anni recenti le campagne regolari di scavo della Soprintendenza hanno permesso di chiarire le fasi di vita del santuario e di studiare i documenti epigrafici, nonche’ di impostare nuovamente l’analisi e la schedatura dei reperti di bronzo. La citta’ romana di Industria sarebbe stata fondata sulla riva destra del Po, presso il villaggio indigeno di Bodincomagus , nel II sec. a. C.,in seguito ad una serie di campagne militari che portarono alla romanizzazione di tutto il Monferrato. La citta’antica in seguito decadde ed il sito fu abbandonato intorno al V sec. d.C. La posizione dell’antica citta’, presso la confluenza della Dora Baltea con il Po, fu certamente pianificata allo scopo di lavorare e smerciare i minerali di ferro e di rame che venivano estratti dalle miniere della Valle d’Aosta. Industria si caratterizzò quindi per le sue attivita’ artigianali e commerciali, promosse da influenti famiglie che gia’ avevano avuto rapporti commerciali con la Grecia e che si avvalevano di esperti artigiani di origine greca e orientale: le molte iscrizioni ritrovate comprovano che tra i servi ed i liberti che lavoravano ad Industria era diffuso il culto di Iside. La zona archeologica attualmente visitabile comprende gran parte dell’area sacra, delimitata da strade acciottolate e porticate” ed alcuni settori di botteghe e di case di abitazione. La citta’ antica fu costruita secondo un piano regolare di isolati che misuravano m 40 x 70; di questi solo una parte minima e’ stata indagata tanto che la zona visitabile corrisponde a circa un decimo dell’intera estensione. Non tutte le strutture archeologiche rimesse in luce furono utilizzate contemporaneamente e questo spiega il sovrapporsi di murature edificate con tecniche diverse, alcune conservate solamente nella fondazione in ciottoli. L’edificio piu’ antico e’ il tempio di Iside di cui resta l’imponente podio rettangolare, circondato da un recinto e preceduto dal pronao. L’ingresso al tempio era rivolto ad est, dove si trovava presumibilmente l’area del foro, non ancora indagata dallo scavo archeologico. L’antico tempio di Iside era circondato da varie costruzioni funzionali alle cerimonie sacre, che prendevano spazi per la danza e per le abluzioni; l’area a sud era invece utilizzata per le offerte votive. Il tempio fu costruito in eta’ augustea e a questo periodo risale presumibilmente anche l’inizio dell’attivita’ di lavorazione del bronzo, nonche’ il piano urbanistico regolare. La citta’ divenne municipium, cioe’ capoluogo di una circoscrizione amministrativa che comprendeva un territorio esteso sulle colline del Monferrato, da Augusta Taurinorum a Vardacate ( Casale Monferrato); tuttavia piu’ che la rete viaria di collegamento con i centri circumvicini, la fortuna commerciale di Industria deve essere stata legata alla posizione favorevole rispetto alla possibilita’ di sfruttare la navigabilita’ del Po. Nel I sec. d. C. furono completati gli isolati circostanti l’area sacra di cui sono visibili alcuni settori indagati in estensione. Sulla strada porticata si affacciavano una serie di botteghe artigiane, riconoscibili per le piccole dimensioni regolari, e di magazzini per le merci, di forma rettangolare allungata; alle spalle sono presenti unita’ residenziali che conservano i piani di pavimentati e che si dispongono intorno ad un cortile con pozzo. Sempre nel corso del I sec. d. C. furono ampliati gli edifici intorno al tempio, il cui studio e’ di particolare difficolta’ proprio per le continue trasformazioni che queste costruzioni subirono nel tempo, man a mano che il culto di Iside trovava nuovi fedeli non soltanto ad Industria, ma anche nel circondario, tanto da rendere poi necessaria una completa riorganizzazione dell’area sacra. Nel II sec. d. C., le costruzioni intorno al tempio di Iside furono abbattute e nello spazio delle offerte fu costruito un grande santuario dedicato a Serapide, sul modello del Serapeo Campente di Roma, in Campo Marzio. Il secondo tempio e’ di grande monumentalita’ e l’originalita’ del progetto si percepisce nonostante siano conservate solamente le fondazioni: il santuario presenta un grande corridoio semicircolare sormontato da una cella poligonale, un corile centrale disimpegnato da due ingressi . Il piu’ antico tempio di Iside viene mantenuto in uso al centro di uno spazio aperto. L’importanza del culto ad Industria si riflette nell’ampiezza della zona sacra in cui forse si concentravano tutte le attivita’ pubbliche della cittadina. Industria pare quindi un caso particolare di “ citta’ santuario”; mancano allo stato attuale delle ricerche, notizie su altri edifici pubblici (teatro, terme.acquedotti) i cui ruderi avrebbero dovuto lasciare tracce consistenti. Il complesso rimase in attivita’ fino al IV sec.d.C., come pure furono abitate le case circostanti: nel medioevo il sito fu abbandonato anche se rimase il riferimento del culto nella pieve cristiana, dipendente dalla diocesi di Vercelli. Il rudere della pieve c.d. di “ Lustria” e’ ancora visibile presso la zona archeologica.

 

...  NUMERI  UTILI  ...

COMUNE:

Via Municipio 3 - Tel. 011/9187813 Fax.011/9187128

www.comune.monteudapo.to.it

SCUOLA ELEMENTARE:

Via Municipio 3 - Tel. 011/9187905

SCUOLA MATERNA:

Via Municipio 1- Tel. 011/9187338

POSTE:

Via Fratelli Bandiera 5 - Tel. 011/9187803

PARROCCHIA SAN GIOVANNI:-

Tel. 011/9187843

GUARDIA MEDICA:

Tel.011/9187453

CRI  LAURIANO:

Tel.011/9187150 - 011/9187190 - emergenze:118

CARABINIERI  CAVAGNOLO:

 Tel.011/9151102


...PER  LE  VISITE  AD INDUSTRIA ':  INGRESSO  LIBERO  TEL. 9187344  ...

: Monteu da Po (To), frazione San Giovanni - Area archeologica della citta’ romana di Industria - Ingresso libero,

 

GLI SCAVI DI INDUSTRIA

Gli scavi di Industria: L’identificazione delle strutture emergenti nella pianura di Monteu da Po con quella dell’antica citta’ di Industria , ricordata da Plinio i Vecchio, avvenne nella prima meta’ del XVIII sec. con indiscutibile certezza, dato il rinvenimento di iscrizioni che ricordano gli Industrienses e lo studio di documenti che riportavano il toponimo di Lustria.

 Gli scavi furono condotti durante il XVIII e il XIX sec. con il principale scopo di rinvenire oggetti preziosi e lo stesso fine porto’, all’inizio del XIX sec. il conte Morra di  Lauriano  ad intraprendere scavi sui terreni di sua proprieta’. Il conte Morra scoperse “il foro, il teatro, le terme” e raccolse “ una serie di bronzi”.

Nel 1911, durante gli scavi per l’apertura della ferrovia furono rinvenute strutture di notevole importanza, rilevate dal Prof. Barocelli in una linea continua per tutto il supposto perimetro della citta’. In base a notizie di vecchi scavi infatti la citta’ doveva avere un perimetro rettangolare allungato in senso est-ovest, con l’angolo sud orientale smussato, ma sul terreno non esistono strutture emergenti che confermino i limiti della citta’ antica.

 Allo stato attuale delle ricerche, la citta’ e’ meglio conosciuta nel settore orientale dove gli scavi compiuti dall’Universita’ e dalla Soprintendenza hanno permesso di chiarire le osservazioni fatte dal Morra.

 Le strutture, gia’ attribuite ad un teatro, sono state riconosciute pertinenti ad una grande area sacra caratterizzata da un ambulacro ad emiciclo, certamente porticato verso l’interno, sormontato a sud da una piccola cella ed inserito in una struttura a pianta rettangolare comprendente una serie di ambienti connessi con il culto: precisi confronti con un frammento della Forma Urbis rappresentante l’ Iseion Campense hanno permesso di identificare il complesso con un Iseion , data anche la precisa descrizione che Apuleio riporta dei santuari dedicati a divinita’ orientali” di particolare interesse il rinvenimento di una serie di depositi votivi.

Sul lato orientale dell’ Iseion sono state rinvenute tracce di una strada porticata ad andamento nord sud su cui si affacciano una serie di ambienti il cui andamento sembra coerente con quello di analoghe strutture rinvenute circa cento metri piu’ a nord.

Gli ambienti limitrofi all’ Iseion sono inseriti in un reticolo viario regolare, perche’ altre tracce di strade sono state rinvenute ortogonalmente a quella porticata, in modo da delimitare un’Insula, la cui indagine sta proseguendo in questi anni. Il tempio risale alla meta’ del II sec. d. C. ma e’ stato costruito su di un luogo sacro e frequentato dal sec. precedente; in eta’ post-costantiniana venne distrutto e le strutture in parte riutilizzate per la costruzione di piccole case private.

 E’ probabilmente da legare ad un momento anteriore al massimo sviluppo della citta’ la c.d. torre, una struttura forse di carattere difensivo i cui ruderi emergono di circa due metri dal piano di campagna.

Poco si conosce della rete viaria e dei quartieri residenziali ed industriali di Industria : le ricerche svolte, sempre parziali sembrano confermare un impianto di insulae regolari; particolarmente interessante il rilevamento di una strada con andamento nord-sud a ovest dell’ Iseion , fatto dal Prof Baroncelli al momento della costruzione della ferrovia.

Sono state rinvenute strutture relative a case di abitazione a sud della zona monumentale e ad ovest, nell’area attualmente occupata da vincolo militare; inoltre scavi compiuti recentemente hanno scoperto altre strutture, a nord della strada statale, pertinenti a case di abitazione di un certo impegno, con suspensurae , pavimenti a mosaico e muri intonacati e dipinti.

Nel complesso le murature conservano un andamento coerente tra loro; ma la documentazione e’ per ora troppo scarsa per determinare la tipologia dell’abilitazione. Nel settore nord-ovest, dove si trovano i ruderi della pieve di San Giovanni di Lustria, attestata da documenti del X sec., e’ stata rinvenuta una fornace, cosa che confermerebbe notizie dell’ottocento che parlavano dell’esistenza di un quartiere industriale, dove erano state rinvenute scorie di fusione da attribuire ad un’officina bronzistica.