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il cuore storico della valle, si possono visitare la Collegiata di San Gaudenzio, il Palazzo dei Musei con la ricca Pinacoteca, il Museo Calderini di scienze naturali, la Casa-Museo Cesare Scaglia e la Chiesa di Santa Maria delle Grazie con il ciclo di affreschi sulla vita e la Passione di Cristo, realizzato da Gaudenzio Ferrari. Con la moderna funicolare si giunge al Sacro Monte di Varallo, patrimonio UNESCO dal 2004, � il pi� antico dell�Italia settentrionale; composto da una cinquantina di cappelle che ripropongono la Passione e morte di Cristo con dipinti e statue a grandezza naturale, realizzate da grandi artisti, tra cui Gaudenzio Ferrari e Tanzio da Varallo.
Tante occasioni speciali fra cui scegliere: dai grandi eventi come: l�Alp�a a Varallo, i travolgenti Carnevali, il Viotti a Vercelli o ilnelle Terre dei vini, alle Sagre, momenti unici per rivivere le tradizioni contadine, alle piccole, ma non per questo meno importanti, rassegne teatrali o musicali; dagli eventi che invitano alla scoperta dei musei e dei tesori dell�arte locale, alle animazioni per i pi� piccini, ai momenti di sport . Ogni giorno dell�anno, un calendario fitto di impegni che rivela un�autentica vocazione turistica.
L'economia si basa sul settore dell'industria metalmeccanica, settore particolarmente sviluppato nella Valle: la zona industriale di Roccapietra ne � il fulcro. Un altro settore sviluppato in Valsesia fin dalla met� dell'Ottocento � quello tessile e laniero, con aziende conosciute a livello mondiale dedicate soprattutto alla lavorazione delle fibre nobili, tra cui Loro Piana e Lanificio Colombo. Un altro settore molto fiorente dell'economia � il metalmeccanico, anche in questo caso con una produzione di rubinetti che si posizionano nell'alto di gamma. In passato molti abitanti emigravano all'estero dove svolgevano attivit� nella decorazione architettonica. Pietro Axerio Piazza divenne il pi� celebre imprenditore in Germania e Russia nel settore del marmo artificiale. Sopravvive, per tradizione, una piccola fetta riservata al settore primario, con attivit� legate alla pastorizia. Famoso � il vino Gattinara che prende il nome dall'omonima citt�. Nell'alta Valsesia, le attivit� economiche sono basate sul turismo estivo e invernale. L'Alpe di Mera e Alagna sono due stazioni sciistiche, ambedue facenti parte del Monterosa Ski, uno dei comprensori sciistici pi� grandi d'Europa. Tra i prodotti artigianali sono da menzionare il puncetto e gli scapin. |
La Valsesia � una valle alpina della provincia di Vercelli, di cui occupa la parte settentrionale, le cui acque confluiscono nel fiume Sesia, dal quale essa prende il nome. Nonostante sia situata in provincia di Vercelli rientrano anche 3 comuni della provincia di Novara, quali Grignasco, Romagnano Sesia e Prato Sesia. Considerata la valle pi� verde d'Italia, ha visto l'insediamento di alcune comunit� walser, la cui storia � raccontata nell'Ecomuseo della Valsesia, museo diffuso con sedi in varie localit� nell'alta valle.
La valle principale,
chiamata Val Grande, ha forma di S sdraiata e finisce con l'abitato di
Alagna Valsesia. Numerose valli laterali, che prendono il nome dai
rispettivi torrenti, si aprono da questa; le principali sono: sul lato
sinistro orografico, la Val Mastallone e la Val Sermenza; sul lato
destro, la Val Sorba, la Valle Artogna, la Val Vogna e la Val d'Otro.
All'altezza di Borgosesia, sempre sulla destra, si estende la Valsessera,
una vallata laterale della Valsesia che a livello amministrativo fa
quasi completamente parte della Provincia di Biella. Nel suo complesso �
caratterizzata da monti molto alti e ripidi che non permettono un grande
sviluppo laterale della stessa, come ad esempio in Valle d'Aosta. Salendo verso l'Alta Valle i valori diminuiscono, fino a toccare un minimo ad Alagna di circa 1200 mm. I valori termici che si raggiungono non sono particolarmente estremi: in inverno si possono rilevare temperature piuttosto basse (<-10 �C) anche nei fondovalle, a causa dello scarso soleggiamento. L'estate, in bassa valle, pu� risultare invece calda e afosa. L'elevata altimetria della Valle garantisce alla neve un ruolo di primo piano: in media, il mese pi� proficuo � gennaio, con circa 44 cm di precipitazione nevosa fresca.
Preziose e antiche le sue chiese, tra cui la basilica di Sant�Andrea, raro esempio di fusione tra lo stile romanico e quello gotico, il Duomo dedicato a Sant�Eusebio suo fondatore, con il maestoso crocefisso di epoca ottoniana in legno rivestito con lamine di argento e oro. Di particolare rilievo artistico � la chiesa di San Cristoforo (1515); il suo interno a tre navate � decorato con pregevoli affreschi di Gaudenzio Ferrari: la pala dell�altare maggiore �Madonna degli Aranci�, i cicli sulle vite della Vergine e della Maddalena e la Crocifissione.
I resti pi� antichi sono da riferirsi all'uomo di Neandertal. In epoche relativamente pi� recenti la valle fu occupata da una popolazione che gli antichi sotrici chiamano dei Sicciani, come ad esempio in questo passo di Johann Georg Graeve.
Carni rosse di selvaggina e
cacciagione, arrosti, brasati, formaggi stagionati a pasta dura. Ottimo
anche utilizzato per cucinare il risotto che prende il nome "risotto al
Gattinara".sapore: asciutto, armonico, con caratteristico fondo
amarognolo E
i dolci? Vanno dai sapori pi� originali e raffinati alle
golosit� pi� irresistibili. Delicatissima � la pasta frolla dei
bicciolani, friabili biscotti aromatizzati con cannella, cacao e chiodi
di garofano, e incerta la loro origine: forse sono nati nel 1809 dalla
fantasia del pasticcere vercellese Carlo
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Il riso domina incontrastato la campagna e la tavola vercellese ma non � l�unico prodotto a fare grandi l�agricoltura e la cucina locale. La rana, ad esempio: il suo destino � simile a quello di tanti piatti poverissimi, poi diventati cibi ricercatissimi e raffinati. Oggi la rana � una prelibatezza protagonista delle tradizionali sagre e dei menu dei ristoranti pi� rinomati della zona: fritte, in guazzetto o ripiene.
La valorizzazione del sostanzioso prodotto � affidato al Consorzio di Tutela. Sempre nel settore legumi, va ricordato il fagiolo di Villata, altrettanto pregiato, che si coltiva nell�area presso il confine con la provincia di Novara.
Ne esistono diverse variet�, sia fresche che stagionate, anche aromatizzate con spezie, aglio e peperoncino o grazie a un particolare tipo di maturazione come nel caso della toma salagnun, lasciata per mesi nel legno.
Sapori semplici, dunque, ma decisi e genuini, tramandati dall�antica tradizione contadina. Alla base di questa gustosa eredit� c�� il riso, ingrediente versatile che trionfa nella Panissa, il pi� tipico dei risotti vercellesi, affiancato da, fagioli, cotiche, battuto di lardo, aromi e salam d�la duja.
Da non perdere gli straccetti, la mocetta, coscia di camoscio trattata come il prosciutto crudo e servita in fette molto sottili, le patate masarai o l�uberlekke di Alagna, un bollito preparato con diversi tipi di carni salate di animali tipici dei boschi valsesiani, talvolta insaporito con verdure o salame. Tra le altre specialit� ricordiamo la gnocca di Rimella, i canestrini di Civiasco, e la turta d�Alagna, un impasto di farina di mais e farina bianca in cui compaiono uova, latte panna, salame, toma, mele e fichi secchi, un abbinamento di sapori insoliti ma caratteristici della cucina valsesiana.
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