Fondato nel XIII, il Comune di Montechiaro vanta 
								molti resti della citt� medievale, celebre per 
								la Fiera del tartufo bianco, partecipa al palio 
									d'Asti 
								dal 1967.
								Territorio ricco di storia, arte e natura, 
								splendidi paesaggi, eccellenti vini e 
								inimitabili sapori. Dalla collina di San Nazario 
									la vista spazia dalla Valle Versa verso il 
									Monferrato Casalese sui borghi di Cocconato, 
									Montiglio, Villadeati. 
								 
							 
						 
						
							
								
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									 La 
									Pro loco organizza per il weekend uno stand 
									gastronomico che si tiene sulla Piazza del 
									Gioco 
								 
							 
							
								
									
										 
											
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										La 
										Terra e i segni del Gusto ... 
										
										Prodotti tipici locali a Montechiaro 
										d'Asti: vini, insaccati, dolci, olii, 
										prelibatezze di ogni genere. Questo � 
										ci� troverai in queste pagine. Ogni zona 
										d'Italia, persino ogni comune, ha i suoi 
										prodotti tipici, le sue specialit�, le 
										sue ricette segrete, note solo a pochi 
										del paese. Primi, secondi di carne e 
										pesce, vini, bianchi, rossi, rosati, 
										birre tipiche, dolci, grappe e 
										distillati. Scopri le prelibatezze dei 
										comuni italiani e poi parti per il tuo 
										tour gastronomico! 
										
										Ortaggi e Conserve 
										-
										L'ortaggio per eccellenza 
										dell'intera provincia � il Cardo Avorio, che raggiunge 
										un�altezza di circa 120 cm.  Un 
										altro tipico ortaggio � la cipolla rossa 
										e bionda astigiana.   
										
										Funghi e Conserve - 
										Il tartufo bianco � il re delle colture 
										di sotto bosco dell'intera provincia 
										astigiana. Ha un peridio di colore 
										giallo pallido, tendente all�ocra, con 
										chiazze rosso-brune.  E� il pi� 
										grande tra i tartufi e raggiunge le 
										dimensione di una grossa mela Ha un 
										profumo inteso ed un sapore gradevole, � 
										reperibile solo nella tarda estate, in 
										autunno e all�inizio dell�inverno. 
										
										Olio e Grassi 
										
										- La Bagna C�uda � il condimento per 
										eccellenza del Piemonte. Per la sua 
										preparazione occorrono (ingredienti per 
										4 persone): burro, olio extravergine di 
										oliva, aglio, acciughe sotto sale. E� un 
										piatto che si gusta in autunno e inverno 
										e viene consumato in occasione di 
										incontri speciali. E� abitudine 
										presentare i diversi tipi di verdure su 
										un ampio piatto da portata posto al 
										centro della tavola. 
										Grappe e Distillati - 
										
										 Nella provincia astigiana, la 
										grappa � l�unico distillato al mondo che 
										si ottiene da una materia prima solida e 
										palpabile. Le implicazioni che derivano da 
										questo aspetto sono importanti: essendo 
										la vinaccia ci� che rimane dal processo 
										di vinificazione; essa raduna e 
										concentra tutte le sostanze aromatiche 
										presenti nel vino, creando un liquido 
										deciso e aromatico.  
										Vini 
										-
										
										Tra i migliori vini, 
										che sposano le ricette dolci locali, che 
										la provincia astigiana offre ai suoi 
										avventori si possono assaporare il 
										Dolcetto e il Grignolino d'Asti. Mentre 
										per degustare meglio le pietanze locali 
										si possono assaggiare il Barbera e il 
										Cortese del Monferrato. Per i palati pi� 
										raffinati si possono degustare il 
										Malvasia di Casorzo, e il Loazzolo 
										passito. 
										Pane e Pizze -
										
										La �Biova� � un pane 
										tipico del Piemonte, viene prodotta con 
										farina, lievito di birra, sale, acqua e 
										strutto. Una volta ben impastata e 
										amalgamata la si taglia in due forme con 
										una raschia di legno per evitare 
										l�apertura del taglio prima dell�infornamento. 
										Si inforna subito, senza vapore per 10 
										minuti circa per favorire lo sviluppo, 
										per un tempo di cottura di 20-35 minuti 
										in totale, a seconda delle pezzature. 
										
										Salumi e Carni - 
										
										
										Il cappone di san Damiano d'Asti � una 
										produzione tradizionale molto diffusa 
										nelle campagne regionale, si tiene 
										infatti  una fiera, nella met� di 
										dicembre, dove gli agricoltori 
										presentavano i loro capponi. 
										 
										
										
										Da assaggiare i baci di dama e la torta 
										di nocciole 
										 
								 
								 
								
									
										
										Un po' di storia 
										
										... 
										
										
										 Montechiaro 
										fu fondato il 19 marzo del 1200; 
										novantasette uomini dei borghi di 
										Piesenzana, Mairano e Maresco giurarono 
										fedelt� nelle mani del Podest� di Asti 
										ed ottennero la cittadinanza astese ed 
										il permesso di fondare la villa nova di 
										Montechiaro. Pass� poi agli Orleanesi, 
										che mantennero la giurisdizione su 
										Montechiaro fin quando questo feudo 
										entr� nel Ducato Sabaudo. 
										 
										
										
										Il toponimo, documentato fin dal 1211 
										come �Monteclaro�, riporta direttamente 
										a MONS CLARUS, che sta per �monte 
										spoglio d'alberi' o secondo altri per 
										�monte caratterizzato dalla bianchezza 
										del terreno'.  
										
										
										La localit� sorse nel 1200 quando si 
										rese necessario creare un centro 
										fortificato per difendere il territorio 
										astigiano dagli aggressori, mentre non 
										pare attendibile l'ipotesi che la 
										nascita risalga al 1100 per iniziativa 
										di signori locali o di tre nobili 
										crociati di ritorno dalla Terra Santa.
										Il 
										feudo fu sempre legato alle vicende 
										storiche del comune di Asti in lotta con 
										il Monferrato: quando nel XIV secolo il 
										capoluogo perse l'autonomia 
										assoggettandosi al dominio dei Visconti, 
										altrettanto accadde per tale localit�. 
										Rimase sotto la potest� dei signori 
										milanesi fino a quando questi la 
										assegnarono in dote alla futura sposa di 
										Luigi d'Orl�ans, Valentina. 
										 
										
										
										Verso la met� del Cinquecento l'area 
										sub� le occupazioni causate dalle guerre 
										franco-spagnole, finch�, dopo la pace di 
										Cambrai, pass� definitivamente ai 
										Savoia. Nel Seicento quasi tutte le 
										opere difensive furono distrutte nelle 
										guerre di successione del Monferrato. La 
										torre quadrata in cotto � l'unica cosa 
										che resta dell'antico castello 
										medievale; situata all'angolo del 
										palazzo del Comune, � munita di orologio 
										e di un tettuccio di epoca pi� recente 
										che la rende molto originale. 
										 
									 
								 
								 
							 
						 
						
							
								Le 
								forme dell'arte ... 
								
									
									
									Tra le numerose testimonianze del passato 
									sono da segnalare la torre civica medioevale 
									che d� l'accesso al borgo, risalente al XIII 
									secolo, detta �il portone� e la bella 
									parrocchiale barocca di Santa Caterina. La 
									chiesetta dei Santi Nazario e Celso, un 
									tempo pieve di Mairano risalente all�XI 
									secolo, immersa in uno splendido paesaggio, 
									� una delle pi� rappresentative espressioni 
									dell�arte romanica in Piemonte. Montechiaro 
									vanta inoltre la presenza di molte altre 
									chiese che spaziano dal romanico al barocco 
									(Santa Maria Assunta, S. Bartolomeo, Sant'Antonino). 
									
									
									 
									
									
									Sulla piazza che conclude la via principale 
									si erge la settecentesca parrocchiale di 
									Santa Caterina dalla facciata in cotto, 
									curvilinea nella parte superiore e con un 
									pronao leggermente sopraelevato nella parte 
									inferiore. A navata unica con cappelle 
									laterali vanta all'interno un bell'orologio 
									decorato con una cimasa a intaglio. L'altra 
									parrocchiale � dedicata a San Bartolomeo, di 
									antiche origini, che ha subito rifacimenti 
									dal 1754 in poi. Tra gli altri edifici di 
									culto rammentiamo la barocca chiesa di Sant'Antonino 
									situata su un colle panoramico da cui domina 
									l'abitato, con una semplice ma bella 
									facciata e un piccolo campanile. Merita 
									sicuramente una visita la pieve romanica dei 
									Santi Nazario e Celso che, in posizione 
									sovrastante la valle del torrente Versa, 
									presenta eleganti fregi
									al portale e alle 
									finestre, l'abside semicircolare e un 
									campanile a bifore in tufo e in cotto. 
									L'edificio rettangolare � lungo meno di 
									dieci metri e la facciata, a fasce alternate 
									di mattoni e di pietra arenaria, ha un arco 
									sopra il portale decorato a motivi 
									geometrici e floreali. In buono stato si 
									trova la piccolissima chiesa romanica di 
									Santa Maria Assunta o di Pisenzana, situata 
									a un chilometro dal centro abitato. 
									Dalla collina di San Nazario la vista spazia 
									dalla Valle Versa verso il Monferrato 
									Casalese sui borghi di Cocconato, Montiglio, 
									Villadeati. 
								 
							 
						 
						
						 
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