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Il nome Cocconato, centro in alta collina
(491 metri s.l.m.) in provincia di Asti, a
20 km dal capoluogo e non distante da
Torino, deriva dal nome latino �cum conatu�,
a testimonianza dello sforzo che occorreva
per arrivarci, in un tempo senza automobili,
risalendo lentamente a cavallo le tortuose
strade collinari.
Conosciuto come la �riviera del Monferrato�,
grazie al particolare microclima in tutte le
stagioni, Cocconato si erge in una posizione
appartata, quasi aristocratica, emergendo
come un�isola felice dai freddi e dalle
nebbie delle zone sottostanti, mentre
l�estate � fresca e piacevolmente areata. Il
clima alquanto temperato conferisce
caratteristiche ottimali per molte colture
di pregio: interessanti sono la crescita e
la riproduzione di essenze arboree quali la
palma, l�ulivo e la mimosa. Diffusa � la
pratica della raccolta dei pregiati tartufi
bianchi.
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Il Palio
Il
Palio di Cocconato nacque nel 1970 quale sfida tra i
borghi del paese e sulle ali di vecchie leggende
legate alla storia medievale del luogo, quando i
Conti Radicati giocavano un ruolo di notevole
importanza tra le contese dei Marchesi del
Monferrato, Asti e i Savoia. Narrano infatti le
cronache del tempo che un incendio divamp� nel
castello; per spegnere le fiamme i Cocconatesi
iniziarono una generosa colonna verso la valle ove
scorreva il ruscello e, caricando botti d�acqua sui
basti degli asini contribuirono a salvare la
roccaforte. I Conti Radicati indissero quindi un
torneo al centro del quale vi era una corsa d�asini,
con in premio il vessillo del Casato. Con il passare
del tempo, la manifestazione � venuta assumendo un
carattere di decisa rievocazione storica.
Attualmente gli otto borghi Cocconatesi provvedono
ogni anno all�allestimento del proprio corteo
storico ed a preparare la squadra di corridori con
l�asino che ne difender� i colori. Il Palio si corre
la quarta domenica di settembre, la rievocazione
storica si basa solo ed esclusivamente su fatti e
personaggi che avvennero e vissero in Cocconato
intorno agli anni dal 1200 al 1400. I costumi ed i
dettagli devono essere rigorosamente in epoca e non
si possono prevedere sfilate che siano al di fuori
degli anni citati. ma tutto comincia la sera prima
con l�investitura del Capitano del Palio, che da
quel momento diventa unico arbitro fra i borghi.
L�investitura del Capitano avviene sulla �pubblica
piazza�, il Sindaco conferisce pieni poteri al
Capitano per 24 ore diventa il Signore e Padrone
delle terre e delle genti di Cocconato. Fra
personaggi medievali, nobili, menestrelli, dame,
cortigiani, musici e saltimbanchi che gioiscono per
il nuovo Capitano, si sfila verso il centrale e
caratteristico Cortile del Municipio, illuminato
soltanto dal fuoco di torce e candele, per
festeggiare, gustando, tutti insieme il
caratteristico �Banchetto de vivande de la Corte�.
Nella splendida cornice del cortile del Municipio
viene allestito un vero e proprio banchetto dove
vengono preparati e serviti piatti che rispecchiano
fedelmente un tipico men� dell�epoca medio�evale. A
coronamento della manifestazione si tiene in
Cocconato un�anteprima: la settimana precedente a
quella del palio (sabato) dalle ore 18.00 e fino
all�alba si svolge lungo la centrale Via Roma, UNA
RIVISITAZIONE DI UNA ANTICA FIERA MEDIEVALE. Nello
scenario davvero unico dell�antica e centrale via
Roma,i borghi allestiscono bancarelle,locande ,scene
di vita dell�epoca ,mercati , giochi, artigiani del
ferro e del legno, il tutto tra paglia, candele,
torce, menestrelli, appestati che chiedono
l�elemosina, cartomanti, giochi di spade e musiche
rispettando fedelmente le regole e le cadenze di una
fiera di un tempo. Ci si pu� fermare nelle locande e
gustare i piatti tipici ricavati da antiche ricette
medievali, annaffiati da buon vino locale, il tutto
rigorosamente servito in piatti e bicchieri di
coccio, posate in legno nulla che possa riportare la
mente al giorno d�oggi, per una sera si ritorna
nell�anno 1200 con tutte le sue caratteristiche e
difficolt�.
La
storia e le sue origini ...
L�origine
latina del nome deriva da �cum conatu� per indicare
lo sforzo con cui si raggiungeva l�impervia collina
su cui sorge il paese. L�abitato di Marcellina
testimonia la passata presenza romana e ad essa �
legata la leggenda della Pietra Cagnola, un
simulacro d�oro massiccio a forma di cane, che
veniva messo sull�erpice, ritenendo che avesse il
potere di rendere fertile la terra. All�epoca delle
invasioni barbariche, mentre la popolazione si
rifugiava sulla cima della collina, sotto le
fortificazioni dei Radicati, la Pietra e un busto
aureo dell�imperatore vennero gettati in un profondo
pozzo, dove potrebbero ancora oggi essere nascosti.
Ma certamente la storia di Cocconato si lega in modo
indissolubile a quella dei suoi Conti, la casata dei
Radicati. Ottenuto il feudo fin dal X secolo, essi
furono capaci di renderlo uno stato autonomo che,
con abili alleanze, ebbe poteri di giurisdizione,
compreso quello di battere moneta, su vasti
territori circostanti per ben 400 anni. Due i Conti
da ricordare: Annibale, detto di Coconat o Coconas,
giacch� fugg� a Parigi, a met� del Cinquecento, al
servizio dei re di Francia; Alberto, scrittore
politico che, in virt� della sua fede protestante e
democratica, scelse la via dell�esilio volontario e
non fu pi� riammesso in patria.
D�interesse artistico sono la Chiesa della S.S.
Trinit�, che ospita una tela del Moncalvo, la Chiesa
di Santa Caterina, con la facciata barocco �
piemontese,
il Palazzo Comunale con facciata in cotto del XV
secolo e porticato trecentesco ed il Palazzo
Martelletti (1200 � 1400) residenza di nobili
dell�epoca; infine la torre medievale del Castello
medievale, costruito alla sommit� della collina agli
inizi del X secolo e parzialmente distrutto nel XIV
e XV secolo, a seguito delle lotte tra Guelfi e
Ghibellini. Venne ricostruito alla fine del XV
secolo, ma nel 1556 il maniero, disputato tra
tedeschi e francesi, venne da questi ultimi
definitivamente distrutto con le mine e vi rimase
solo la torre merlata. Nel 1836 fu abbattuta e
riedificata a poca distanza di analoga foggia e
adibita a mulino a vento, uno dei pochissimi
realizzati in Piemonte. Tuttavia, per difetti
meccanici intrinseci e la scarsit� di vento, dopo
pochi anni il mulino cess� di funzionare e anche le
pale vennero smontate. Questa � in sintesi la
curiosa storia di un edificio, dal quale nelle
giornate limpide � possibile ammirare la catena
delle Alpi e l�Appennino ligure, nonch� molte citt�
fra cui Novara, Vercelli, Saluzzo, Cuneo e, con un
buon cannocchiale, perfino Milano, distante in linea
d�aria 100 km.
Cosa vedere a
Cocconato...
Dalla piazza Cavour, che ancor oggi i
Cocconatesi chiamano Ponte, a ricordo del
luogo dove sorgeva il ponte levatoio del
castello dei conti Radicati, si risale verso
la parte alta dell�abitato lungo via Roma,
un tempo chiamata contrada del mercato
vecchio e via Maestra. Antiche case con
balcone dalle ringhiere in ferro battuto e
portoncini in legno scolpito si affacciano
sul selciato, in sienite della Balma. veduta
del paeseAll�imbocco della via si incontra
la seicentesca chiesa della SS. Trinit�,
eretta dall�omonima congregazione per voto
della popolazione contro la peste. Fra i
negozi che si susseguono lungo il tragitto,
merita una visita la settecentesca farmacia,
che conserva all�interno l�arredo
originario, antichi vasi decorati e
strumenti. Proseguendo si nota sulla destra
l�imponente sagoma del Palazzo comunale con
i suoi quattrocenteschi portici a sesto
tutto acuto. Rappresenta uno dei rari
esempi, per il Piemonte, di edifici civili
in stile gotico, con eleganti finestre
contornate da formelle decorate in cotto. Il
palazzo comunale Oltrepassato il municpio e
abbandonata via Roma, che prosegue
inerpicandosi con un percorso acciottolato
verso la parrocchiale, si piega a sinistra
giungendo in piazza Statuto. Questa
piazzetta rappresentava il cuore della
Cocconato dei primi decenni del Novecento
con negozi, botteghe artigiane, caff� e una
banca. Oggi � dominata dal Palazzo
Martelletti, sapientemente riportato
all�antico splendore dagli attuali
proprietari, la famiglia Dezzani.
Proseguendo lungo la via Garibaldi si osservano
le due principali strutture
sociali sorte a fine Ottocento:
l�Ospedale mandamentale Serra, dove fino
agli anni Cinquanta era in funzione la
camera operatoria, e che oggi � una casa
di riposo, ed il Giardino d�infanzia
Regina Margherita, attuale sede della
scuola materna statale.asilo Al bivio
con via Giustinito si pu� scendere in
Corso Pinin Giachino e raggiungere
l�ombroso viale alberato: realizzato a
fine Ottocento, con un�imponente opera
di riporto di terra e di consolidamento,
rappresenta il luogo per passeggiate e
la sosta, all�ombra dei secolari olmi.
Al centro del viale � collocato il
monumento ai Caduti, donato dal
farmacista Edoardo Barcolla nel 1931.
L�originaria statua bronzea raffigurante
la Vittoria Alata venne rimossa durante
la Seconda Guerra Mondiale, per
recuperare il metallo, e sostituita da
una colonna marmorea. Dal viale si torna
in piazza Cavour, dove si affacciano
rinomati negozi alimentari, caff� e
ristoranti dalla lunga tradizione.
Il nome Cocconato, centro in alta
collina (491 metri s.l.m.) in provincia
di Asti, a 20 km dal capoluogo e non
distante da Torino, deriva dal nome
latino �cum conatu�, a testimonianza
dello sforzo che occorreva per
arrivarci, in un tempo senza automobili,
risalendo lentamente a cavallo le
tortuose strade collinari. Conosciuto
come la �riviera del Monferrato�, grazie
al particolare microclima in tutte le
stagioni, Cocconato si erge in una
posizione appartata, quasi
aristocratica, emergendo come un�isola
felice dai freddi e dalle nebbie delle
zone sottostanti, mentre l�estate �
fresca e piacevolmente areata. Il clima
alquanto temperato conferisce
caratteristiche ottimali per molte
colture di pregio: interessanti sono la
crescita e la riproduzione di essenze
arboree quali la palma, l�ulivo e la
mimosa. Diffusa � la pratica della
raccolta dei pregiati tartufi bianchi.
Le
Chiese
Chiesa parrocchiale - Chiesa della
SS. Trinit� - Chiesa di Santa Caterina
- Chiesa di San Bartolomeo (Cocconito)
Chiesa di San Defendente (Vastapaglia) -
Chiesetta campestre di San Sebastiano-
La Pieve - Madonna della Neve
Il santuario della Madonna delle Grazie
- Chiesa di SS. Pietro e Paolo (Tuffo) -
Chiesetta di San Grato (Tuffo)
Palazzo Bottino (Tuffo) - Chiesa
di San Martino (Bonvino)
Prodotti enogastronomici ....
Tipicit� ed eccellenze del territorio
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