MOMBELLO  MONFERRATO

 

... Come arrivare a  Mombello Monferrato ... Autostrada  A26 Voltri-Gravellona Toce  uscita  casello di Casale Monferrato Sud ....

 

 


... FESTA  PATRONALE   INTITOLATA  A  SAN  ROCCO  16 AGOSTO DI OGNI ANNO...

 

UN PO' DI STORIA ...

Mombello Monferrato è un comune di 1.110 abitanti. Comprende la frazioni di Casalino, Gaminella, Ilengo, Morsingo, Pozzengo e Zenevreto, e confina con i comuni di Camino, Castelletto Merli, Cerrina Monferrato, Gabiano, Ponzano Monferrato, Serralunga di Crea e Solonghello.  Interessante la chiesa patronale del paese, citata nel libro “Il diavolo sulle colline” di Cesare Pavese. Sono presenti inoltre la chiesetta di San Sebastiano, il palazzo Tornielli con la meridiana, la chiesa di San Martino, sconsacrata, e il parco belvedere sulla sommità della collina.  La storia del territorio comunale si può far risalire al II-III secolo D.C. quando, sulla sponda una moneta dell'Imperatore Gallieno sinistra del torrente Stura, a fianco della strada che collegava Vardacate (Casale Monferrato) e Industria, sorse un insediamento romano. Il rinvenimento di numerosi frammenti ceramici di età imperiale e di una moneta dell'Imperatore Gallieno(254) ne testimoniano l'epoca. Dopo l'abbandono dell'area, pur utilizzata nel IV e V secolo D.C. per insediamenti precari e provvisori, nel VI- VII secolo D.C. furono i Longobardi ad insediarsi nel sito, utilizzando, in parte, ciò che restava dell'insediamento romano. Vi fu creata una attività artigianale per la produzione di tessuti. Un Tremisse aureo dell'Imperatore Maurizio Tiberio (592-602) e una frazione di Siliqua del Re Pertarito (672-688) sono le monete che confermano la datazione. Poco lontano si trova la Pieve di San Michele ad Medias, Oratorio privato di una famiglia aristocratica, con attorno una necropoli, databile fra il VII secolo D.C. e l'età romanica. Nello stesso sito una fornace per la produzione di mattoni, risalente al XII secolo, fa da collegamento con la storia del comune, in quanto, nel medesimo secolo, nel capoluogo vi era una imponente rocca ed un superbo palazzo, dimora saltuaria dei Principi Monferrini (nel 1133 vi erano presenti Raineiro, Guglielmo ed Ardizzono). Già durante il periodo in cui il Marchesato fu dominio della dinastia degli Aleramo,ebbe grande importanza politica il Comune di Mombello, tanto che fu proprio Giorgio di Mombello, nel 1199, a fare da mediatore fra il Marchese Bonifacio e le città di Alessandria, Asti e Vercelli.  Della storia, sia pure minore, ma di non secondaria importanza, del comune fanno parte il convento francescano di Monte Sion, chiuso da Napoleone nel 1802,la chiesa di San Sebastiano, nel capoluogo, il Santuario di San Gottardo e la chiesa della Madonna del Carmine, a Pozzengo, la Madonna del Bricco, a Casalino, e la cascina del Gambarello.Informazioni di questi ed altri luoghi si possono trovare sul sito Internet del Comune. Per il suo importante passato, oggi Mombello è sede di circoscrizione elettorale.


Cosa vedere a Mombello...

Gaminella e Zenevreto, nonché una ventina tra piccoli borghi e cascine. Il primato forse anche italiano di oltre 60 km di strade sterrate e poi ancora miriadi di piccoli sentieri ci fanno conoscere i segni di un passato dove pare che il tempo si sia fermato. Dalle terrazze dei cocuzzoli è possibile osservare l’imbuto della Val Padana nonché la meravigliosa Valcerrina. Tra i percorsi più suggestivi il sentiero che da Monte Sion conduce al Bric del Lupo. Numerose le testimonianze architettoniche, che oltre alle chiese parrocchiali fanno bella mostra: la chiesetta dedicata a San Sebastiano ricostruita nel 1200 sulle mura di un tempio romano ove sono ben visibili le formelle del drago leonino, dell’aquila sacra e del toro con tre bucrani, nel centro storico il palazzo Tornielli con la meridiana è caratterizzato dal suggestivo voltone che scavalca la strada, proseguendo la chiesa di San Martino (sconsacrata) in fase di restauro, e il parco belvedere sito sulla sommità della collina.

A Casalino: nel centro storico la settecentesca costruzione del Palazzo Dell’Aglio dove periodicamente soggiornava Camillo Benso Conte di Cavour (oggi abitazione privata). Sulla sommità della collina la chiesetta dedicata alla Madonna del Bricco dove secondo la leggenda apparve la Madonna;
Ad Ilengo: l’antichissima Chiesetta di Sant’Anna e i resti dello storico arco d’ingresso al convento;
A Morsingo: la piazza terrazzata con monumento dedicato a Papa Giovanni XXIII;
A Pozzengo: oltre al famoso Santuario di San Gottardo che si erge sulla prima rampa della strada da Gaminella, nel centro paese la chiesetta della Beata Vergine del Carmine costruita nel 1655, proseguendo troviamo l’antica chiesetta di San Rocco e quasi ai confini con Cantavenna una balza ci conduce al Sacello di San Bernardo;
A Zenevreto: il monumento depositato nel 1920, dedicato ai caduti per la Patria. Circondato da splendidi vigneti.
San Rocco è il patrono di Mombello Monferrato.

   Nei dintorni ...

La parrocchia di San Pietro con l'annesso campanile I resti delle antiche mura.
La chiesa di San Gottardo di Pozzengo è stata voluta dalla devozione religiosa monferrina, in pieno clima della Controriforma, sulla strada che congiunge la frazione di Gaminella con quella di Pozzengo. La sua origine è affidata alle tradizioni popolari ancora ben radicate nella zona, come la miracolosa apparizione del santo vescovo di Hildesheim per salvare un bambino dalla furia di una coppia di buoi imbizzarriti oppure quella del viandante che si era appoggiato al muro del portico dove rimase impressa la figura del Santo, intorno alla quale si costruì la prima edicola. All'interno della chiesa, la grande statua di San Gottardo, che ha preso il posto di un quadro seicentesco, domina il presbiterio, mentre le numerose immagini votive fissate alle pareti rappresentano il segno di riconoscenza popolare per le grazie concesse.


'Interessante la chiesa patronale del paese, citata nel libro “Il diavolo sulle colline” di Cesare Pavese. Sono presenti inoltre la chiesetta di San Sebastiano, il palazzo Tornielli con la meridiana, la chiesa di San Martino, sconsacrata, e il parco belvedere sulla sommità della collina.

 


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