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       Per trovare Saluggia sulla 
		cartina geografica � sufficiente seguire il corso del fiume Dora Baltea 
		laddove, uscito dalla Valle d�Aosta poco prima di terminare nel Po, 
		viene attraversato dalla ferrovia Torino � Milano.  A chi viene da 
		Torino, per strada o per ferrovia, il paese di Saluggia appare posato su 
		di un terrapieno che si direbbe messogli apposta per farlo notare. Dista 
		a 35 km da Torino, Vercelli, Casale ed Ivrea.  Saluggia � collegata alla 
		strada statale 31, Casale - Vercelli, ed alla statale 11 Torino - 
		Vercelli; quest'ultima passa a soli 5km dall'abitato.A pochi km ad ovest 
		del paese passa l'autostrada Torino - Milano i cui prossimi caselli 
		sono: Rondissone, Cigliano e Chivasso Est. 
 
       Da molti secoli Saluggia � suddivisa in 
		cantoni ai quali si aggiunge la frazione di Sant'Antonino: ognuno 
		di essi ha una sua chiesa o cappella quale punto di riferimento; degna 
		di nota sono nel cantone del centro storico la piccola chiesa di San 
		Giovanni, gi� cappella gentilizia dei feudatari conti Mazzetti e, 
		nel Cantone di San Rocco e Sebastiano, l'omonima chiesa costruita nel 1749 in argine quale lazzaretto per gli 
		appestati. Ultimo significativo cantone � 
		quello di San Bonaventura, dove l'omonima chiesa fu eretta in 
		adempimento del voto fatto dagli abitanti per essere salvati nel 1643 da 
		bande di avventurieri assoldati dall'esercito spagnolo.La Chiesa di San Giovanni � situata nel cantone omonimo, e fu 
		cappella dei feudatari conti Mazzetti.
 
  La 
		Chiesa di San Rocco e San Sebastiano era stata costruita quale 
		lazzaretto per gli appestati.
 Il Cantone di San Giuseppe ospita la cappella costruita nel 1974 
		per la casa di riposo.
 La Chiesa di San Bonaventura fu eretta in adempimento del voto fatto dai 
		saluggesi per essere stati salvati da continui assalti spagnoli in tutto 
		il borgo. Il fatto, ampiamente documentato, avvenne il 14 luglio 1643.
 La festa del cantone coincide con 
		l'annuale fiera del paese, autorizzata dal Re Carlo Felice nel 1829, che 
		si tiene il 15 IL TENIMENTO DI SALUGGIA:
 PARROCCHIA DI SAN GRATO: 
		Edificata nel 1585, e consacrata nel 1607, la parrocchia di San Grato 
		mantiene della costruzione originale solo la navata centrale.
		 I numerosi lavori di restauro che 
		hanno pi� volte modificato la struttura della chiesa ne hanno 
		irreparabilmente danneggiato il patrimonio storico/artistico: le dodici 
		tombe di famiglia, collocate sotto al pavimento, e l'arredamento 
		originale sono infatti andati distrutti.  E' possibile ammirare, tuttavia, la 
		statua del Cristo Morto, probabilmente appartenuta all'antica parrocchia 
		(di cui si ha notizia in una bolla del papa Urbano III del 1186) 
		distrutta durante la rovinosa inondazione della Dora Baltea nel XV 
		secolo. 
 
		
		
      
 
 L'ISOLOTTO DEL RITANO 
		 Situata 
		nei pressi dell'abitato di Saluggia, ed inserita in una zona agricola, 
		comprende una parte di territorio a coltivi e pioppeti industriali, 
		occupando 237 ha. Il paesaggio � stato profondamente mutato dagli eventi 
		alluvionali del 1994, in quanto il fiume in questo tratto ha modificato 
		il corso, erodendo una vasta fascia di coltivi. Particolarmente 
		interessante sul piano naturalistico, � invece la presenza di un isolone 
		boscato all'interno dell'asta fluviale, e di un ceduo caratterizzato da 
		specie ripariali ed invasive quali robinia, pioppo, salice, ontano. 
		Cospicua la presenza di quercia PALAZZO APPIANI  Situato al centro di 
		quello che era il vecchio borgo medioevale,il palazzo Appiani appartenne 
		alla famiglia dei feudatari conti Mazzetti. Con l'estinzione del casato, 
		il palazzo venne ereditato dal conte Appiani di Castelletto, cugino del 
		conte Paolo Battista Mazzetti. Nel 1874 le figlie Felicita e Delfina lo 
		cedettero alle suore di San Vincenzo perch� fosse adibito ad educandato 
		femminile; cento anni pi� tardi, l'ordine di San Vincenzo ha ritirato le 
		suore da Saluggia. Attualmente, � ancora la funzione educativa a 
		caratterizzare palazzo Appiani: la parte centrale � stata ristrutturata 
		e adibita ad appartamenti destinati agli anziani, mentre i restanti 
		locali sono spesso teatro di interessanti attivit� sociali IL CASTELLO
 
  Del 
		castello di Saluggia si possono ancora ammirare due delle torri che ne 
		facevano parte, il corpo centrale ora adibito ad abitazioni private, e 
		la parte restante, ora alloggi popolari. Verso la met� del Seicento, i 
		conti Pastoris fecero costruire il nuovo palazzo, attualmente sede 
		municipale. Si tratta di una costruzione concepita pi� per esigenze 
		abitative che non per necessit� di protezione. L'esterno � decorato con 
		pannelli raffiguranti scene di caccia, e il palazzo � circondato da un 
		profondo fossato. Si accede per un ponte in muratura dal quale sono 
		visibili la cucina e parte del grande caminetto, mentre ai piani 
		superiori, ora sede del consiglio municipale, si possono ammirare i 
		soffitti a cassettone e le cornici delle volte affrescate. La sala del consiglio 
		municipale � affrescata con quattordici quadri raffiguranti la guerra di 
		successione del Monferrato. l'Associazione Vita Tre conta pi� di 500 soci ed una settantina di 
		volontari che opera nei vari servizi: i principali di questi sono 
		rivolti agli anziani, appunto, per evitare loro ricoveri  nella 
		VILLA INCISA: Antico possedimento dei conti Mazzetti,pass� in eredit� 
		agli Incisa di
  Camerana. Non sono molte le informazioni a riguardo;ci� che 
		colpisce,pertanto,� soprattutto il fattore estetico.Custodita dal parco 
		secolare che la circonda,Villa Incisa presenta una massiccia quanto 
		sobria costruzione,sviluppo di un pi� antico edificio. 
   TENIMENTO ...UN SECOLO DI STORIA... 
		 : A met� strada tra il paese di Saluggia e la sua frazione, S.Antonino, 
		sorge un grande caseggiato rurale, abitato da un gruppo di famiglie 
		dedite in maggior parte all�agricoltura: � il Tenimento, o meglio �L 
		Tiniment come i Saluggesi lo chiamano da sempre, storpiando un po� la 
		parlata classica piemontese, dato che il Gran Dizionario Piemontese 
		riporta il termine Teniment.
 Il Tenimento � abitato, da 
		ormai cento anni, dalla Famiglia Formica, discendente da quel Formica 
		Giovanni che vi si insediava l�11 novembre 1900. La data dell�11 
		novembre non � casuale, perch� i contratti agricoli iniziavano e 
		scadevano a S. Martino, che ricorre appunto all�11 novembre.  Oggi il Teniment , rinnovato 
		nei locali, � abitato da un dici nuclei famigliari e conta 
		complessivamente 30 persone; non tutte sono dedite all�agricoltura, 
		eppure mai come negli ultimi anni, le terre del Tenimento sono state 
		cos� accuratamente coltivate. Infatti oltre al frumento, al mais e 
		all�orzo, la coltivazione � incentrata sul tipico ed ormai storico � 
		Fagiolo di Saluggia�, di qualit� selezionata, resa unica nel suo genere 
		grazie al clima ed alla qualit� del terreno della nostra zona.  L�acqua per l�irrigazione 
		delle colture � ancora fornita dal Navilotto come nel lontano 1784. Nel 
		complesso del Tenimento trovano sede due importanti cooperative: la 
		CEREALFAGIOLI, costituita da soci produttori di Saluggia,S.Antonino, 
		Livorno, Lamporo e Torrazza, che provvede all�essicazione e allo 
		stoccaggio di oltre centomila quintali annui di frumento, fagioli, mais 
		e orzo e l�AGRINOVA per l�allevamento dei bovini, con duecento 
		capi di cui cento per la sola produzione del latte.   Tratto da: � Il Tenimento di 
		Saluggia� � Giovanni Olivero   | 
        
      	
			
        Da molti secoli Saluggia � divisa in 
		quattro "cantoni", ognuno dei quali ha una sua chiesa o cappella quale 
		punto di riferimento. CURIOSITA': 
		La stazione del paese � stata inaugurata nel 1855 Saluggia � gemellata con la 
		cittadina di Russi di Romagna. La fiamma del gemellaggio si � accesa per 
		un incontro avvenuto tra due associazioni, operanti nei rispettivi 
		comuni nel settore della terza et�: Vita Tre di Saluggia e Porta Nuova 
		di Russi.La scoperta di aver 
		avuto in comune il grande statista Luigi Carlo Farini, nato a Russi poi 
		emigrato a Saluggia dove visse gli anni pi� significativi della sua 
		azione politica, ha fatto scoccare la scintilla del gemellaggio.Eccezionale � stata la 
		generosit� e solidariet� messe in atto dal volontariato e da tutta la 
		comunit� di Russi in occasione dell'alluvione del 1994. A Saluggia il 
		documento che sancisce il gemellaggio � stato votato il 4 giugno 1995 
		dal Consiglio Comunale, riunito in una seduta straordinaria, alla 
		presenza di un folto pubblico di saluggesi e cittadinid i Russi, 
		appositamente convenuti per assistere alla cerimonia.   
 
      t A tenere in evidenza Saluggia 
		� un ripido argine segno di unantica erosione fluviale, scavato dalla 
		Dora Baltea, il fiume che per un tratto lambisce lestremo sud del paese.In tempi remoti la Dora Baltea non passava da Saluggia ma nei pressi 
		dIvrea formava un grosso lago delimitato a valle dai contrafforti delle 
		colline di Mazz� e le acque defluivano poi verso Borgo dAle ove esiste 
		ancora una zona denominata catastalmente Dora Morta, per poi gettarsi 
		nel fiume Sesia che passa da Vercelli.
 In seguito successe qualcosa di sconvolgente che modific� il corso della 
		Dora; i contrafforti si ruppero per forza naturale o vennero abbattuti 
		per mano delluomo. Una vecchia leggenda popolare, riportata anche su 
		alcuni libri di storia locale, attribuisce il fatto ad una regina 
		cattiva di nome Ipa che per questimpresa non esit� a sacrificare 
		centinaia di suoi schiavi.
 Sta di fatto che le acque del lago precipitandosi a valle asportarono 
		tutto quello che trovarono fino a scavarsi nel terreno un letto che nei 
		pressi di Saluggia raggiunge trenta metri di profondit� ed oltre un 
		chilometro di larghezza.L esistenza di Saluggia potrebbe essere proprio legata a questo evento 
		se � vero che le popolazioni primitive: Salassi, Liguri, Galli, Celti e 
		Saluvi, alcune venute da oltralpe, spostandosi lungo le rive deifiumi 
		dove era possibile approvvigionarsi dacqua, vennero poi ad abitare 
		queste zone formando qui i loro villaggi. Da sud al paese si accede 
		salendo quella costa, antica sponda dellalveo della Dora, che nei tempi 
		antichi � stata fonte di sostentamento per la gente del luogo dato che 
		la sua esposizione al sole favorisce da sempre la maturazione di frutta 
		e ortaggi.
 Dai Saluvi, primi abitantiI Romani occuparono il luogo fino al 400 d.C. 
		circa, quando ebbero inizio le invasioni barbariche nella zona, la prima 
		delle quali da parte dei Visigoti di Alarico nel 401-402. La prima 
		notizia certa su Saluggia si ha in un documento di Ottone II del 999 d.C., 
		nel quale si descrive la "corte di Saluggia". In alcune cartine 
		ritrovate negli archivi comunali, sono raffigurate la planimetria 
		dell'abitato e del territorio; da evidenziare una fortificazione con sei 
		torri, di cui tre indicate in cartina, la quarta abbattuta per la 
		costruzione di un magazzino del feudo e altre due pure abbattute per la 
		costruzione del palazzo dei feudatari 
		conti Mazzetti-Pastoris eretto nella met� del Seicento, ora sede 
		municipale. Nel 1440 il feudo di 
		Saluggia venne assegnato dal marchese di Monferrato alla famiglia 
		Mazzetti, che lo tenne fino all'estinzione del casato nel 1841.
 
 della zona, o dai salici che vi crescevano in abbondanza oppure ancora 
		dallenorme solco (sulcis) scavato dalla Dora, gli storici fanno risalire 
		le origini del nome Saluggia, che nel tempo ebbe molte varianti: Saligia, 
		Sulgia, Sulvia, Sulgis, Salegia. Qualche storico locale vuole che da 
		Saluggia passasse la strada militare romana che da Vercelli andava a 
		Torino, congiungendosi a CHIVASSO con quella che arrivava da Pavia. I 
		romani presidiarono il luogo fino ai margini del 400 d.C. quando 
		cominciarono nella zona le invasioni barbariche, prima delle quali 
		quella dei Visigoti di Alarico avvenuta nel 401/402.
 Della presenza dei romani vi � traccia nei ritrovamenti di monete doro 
		romane e di un anello raffigurante il dio Mitra, che sarebbe appartenuto 
		ad un ufficiale romano, avvenuti allinizio del secolo nella zona detta 
		Castellazzo.
 Lesistenza e lubicazione di un castello a Saluggia � tuttora oggetto di 
		discussione a confronto fra gli storici locali. La prima notizia che 
		rivela lesistenza a Saluggia di una fortificazione, quasi certamente a 
		protezione del ponte o porto sulla Dora Baltea, � del 1213.
 Nel 1440 il feudo di Saluggia veniva assegnato dal Marchese di 
		Monferrato alla famiglia Mazzetti che lo tenne fino allestinzione del 
		casato avvenuta nel 1841 con la morte della Contessa Costanza Mazzetti 
		Pastoris.
 Il pi� famoso del casato fu Michelangelo Mazzetti, Senatore e Presidente 
		del Senato Piemontese che lasci� molti scritti di materie legali ed al 
		quale � intestato lOratorio Parrocchiale.
 Di Michelangelo Mazzetti si pu� tutt'oggi ammirare il mausoleo ed il 
		busto esistente nella cappella gentilizia di famiglia, adiacente 
		lOratorio, nella cui cripta sono conservati i resti mortali degli ultimi 
		discendenti del casato.
 
 
		
			
				|  |  Tradizionalmente  
		� conosciuta come "il paese dei fagioli", conosciuti in Italia e perfino 
		all'estero. Attualmente, la produzione di questo legume � diventata 
		molte onerosa a causa dell'impossibilit� di meccanizzare la 
		coltivazione, ma il fagiolo � prodotto ancora in quantit� apprezzabili.  Il grano e il mais 
		sono ancora coltivati. Il territorio pianeggiante pu� contare su di una 
		capillare rete di irrigazione per i terreni agricoli.. Coevi del riso e prodotti fin dal '500 in quest'area o nei pressi della 
		Dora Baltea, i fagioli rossi di Saluggia si distinguono per la 
		straordinaria qualit� e le superiori caratteristiche nutritive. Nati 
		come "carne dei poveri" sono oggi regolamentati da un Consorzio di 
		Tutela che ne garantisce autenticit� e qualit� e che mira a favorirne il 
		rilancio della produzione.
 
 Hanno una struttura compatta, una colorazione rossiccia accesa e, 
		secondo la tradizione, sono un vero toccasana per chi � debole di 
		memoria. I fagioli di Saluggia si conservano secchi e sono un elemento 
		base per la preparazione dei pi� tipici piatti di risaia: la panissa 
		vercellese, la pignatta di Cigliano, le fagiolate di carnevale ed i 
		recenti biscottini croccanti. Per gli stessi impieghi gastronomici � 
		altrettanto quotato il fagiolo di Villata, un paese al confine con la 
		provincia di Novara.
 Tradizionalmente, Saluggia � conosciuta come "il paese dei fagioli", 
		conosciuti in Italia e perfino all'estero. Attualmente, la produzione di 
		questo legume � diventata molte onerosa a causa dell'impossibilit� di 
		meccanizzare la coltivazione, ma il fagiolo � prodotto ancora in 
		quantit� apprezzabili. Il grano e il mais sono ancora coltivati. Il 
		territorio pianeggiante pu� contare su di una capillare rete di 
		irrigazione per i terreni agricoli..
 CARATTERISTICHE TECNICHE  Quella coltivata nel 
		Saluggiese � caratterizzata da uno sviluppo della pianta contenuto(nana) 
		e dal ciclo vegetativo medio-breve: infatti si semina nei campi dopo la 
		trebbiatura dell'orzo (fine Giugno) mentre la raccolta si effettua 
		intorno a met� Settembre.  Le peculiari caratteristiche 
		organolettiche sembrano doversi attribuire sia alla particolare natura 
		del terreno sia alla selezione effettuata da molti decenni. Infatti 
		risulta che gi� nel 1914 a Saluggia vi fosse una notevole produzione di 
		fagioli di ottima qualit�. Sono interessati a questa produzione circa 
		35- 40 ettari di terreni ubicati al limite degli ultimi rilievi 
		canavesani ormai affacciati sulle prime incipienti risaie vercellesi, e 
		la produzione annua media varia intorno ai 500-600quintali.  Nel 1998 si � costituito per 
		iniziativa di alcuni produttori il Consorzio di Tutela del Fagiolo di 
		Saluggia, che ha come primo obiettivo il riconoscimento dell'I.G.P.(Indicazione 
		Geografica Protetta)e la valorizzazione della tipicit� attraverso 
		l'istituzione di un rigido disciplinare di produzione, oltre 
		naturalmente alla promozione del mercato attraverso l'organizzazione di 
		manifestazioni e la partecipazione a eventi di livello nazionale CARATTERISTICHE NUTRITIVE: 
		 PROTEINE (20gr. ogni 100gr. di fagioli): di tipo vegetale (Faselina, 
		Faseolina e Confaseolina)
 VITAMINE (del gruppo B):essenziali per la salute di nervi, pelle, 
		capelli, occhi e fegato.
 MINERALI: soprattutto Calcio, Fosforo e Magnesio.
 OLIGOELEMENTI: soprattutto Ferro.
 AMIDI.
 Ma i dati pi� interessanti per la moderna dietologia riguardano 
		l'abbondante presenza di FIBRA(15,8 % del peso allo stato secco) e la 
		scarsit� di SODIO, che fanno del fagiolo un protagonista delle diete 
		iposodiche.
 SALAMI D'LA DUJA:  Le terre umide di risaia sono inadatte alla classica conservazione degli 
		insaccati. Per questa ragione i salami della tradizione sono conservati 
		in un'olla di terracotta (duja) ricoperti da uno strato di grasso 
		opportunamente fuso. Risultano, perci�, morbidi al palato e acquisiscono 
		un sapore eccezionale e molto particolare.
 IL �FAGIOLDOLCE�: La riscoperta delle ottime qualit� del Fagiolo 
		di Saluggia ha stuzzicato l�iniziativa di imprenditori 
		locali,agricoltori, artigiani e amanti della buona tavola.
 La produzione si � 
		arricchita negli ultimi anni di quantit� e qualit� ed il nostro fagiolo, 
		quasi dimenticato, � tornato con la parsimonia e con l�impegno, tipici 
		della gente piemontese, ad essere conosciuto e considerato sui mercati e 
		nei negozi sensibili alle cose preziose del tempo passato. Fagiolo conosciuto e ricercato, alla cui domanda non sempre esiste 
		sufficiente risposta. Capita infatti di chiedere i �Fagioli di Saluggia� 
		nei negozi di Torino, Vercelli e di altre citt� e paesi e sentirsi 
		rispondere �Di Saluggia? E� difficile averli�.
 Nel settore artigianale della trasformazione un ingegnoso e 
		intraprendente panettiere saluggese, dopo una serie di sperimentazioni, 
		con la farina del fagiolo � riuscito a creare eccezionali prodotti di 
		panetteria, prima inesistenti.
  Eccezionale per 
		fragranza, profumo e sapore � il �FAGIOLDOLCE�. Trattasi di un biscotto, 
		confezionato sulla impostazione dello storico tradizionale Doss d'la 
		Gremola , dal quale si differenzia per l�elemento base: al posto della 
		farina di grano, questo ha la farina di fagioli, macinata col mulino a 
		pietra, depurata dalle scorie della buccia, quindi impastata a mano, 
		senz�acqua ma solo con latte e burro. E, ovviamente, cotti nel forno a 
		legna. 
 Il Fagioldolce ha la stessa forma del suo antenato Duss dla 
		gremola, ma pi� friabile e croccante,; profondamente armonizzato 
		nell�ambiente agreste che l�ha prodotto nei secoli.
  Di forma rettangolare, 
		come le lenzuola del letto, gli appezzamenti dei terreni ed anche le 
		case, quando, per costruirle, non era necessaria la concessione edilizia 
		n� altre complicazioni burocratiche, n� si pagavano gli oneri per 
		l�urbanizzazione, ma semplicemente si prendeva l�aratro e si tracciava 
		un solco che formava sempre un rettangolo, pi� o meno regolare.La superficie del Fagioldolce, appare come arata da una Sleuria dalla 
		coda, con tanto di solchi e preus, e se mancano j�ersu � solo perch� 
		questo dolce non si bagna con l�acqua, ma con un buon bicchiere di vino 
		o inzuppato nel Sambajun (Zabaione).
 Il profumo � una 
		combinazione degli ingredienti genuini e tradizionali, ed � quello che 
		si sentiva nei giorni di festa nelle case contadine, quando le donne, al 
		termine del pranzo portavano in tavola il Cavagnin (cestino) pieno dei 
		Duss cotti al forno a legna e coperti con candida tovaglia o ricamato 
		Mantil che, appena sollevato, lasciava espandere l�aroma delicato ed 
		inconfondibile di quei dolci. Un dolce quello della farina di fagioli 
		che pu� ispirare poesia.  
  IL 
		PANFAGIOLO: Con la farina del fagiolo, opportunamente lavorata,  
		si pu� preparare anche dell�ottimo pane, oggi prodotto dal Panificio di Guariento Davide Maestro Eccellenza Artigiana.
  Il pane di fagiolo si 
		presenta fragrante e saporito e conserva le qualit� organolettiche del 
		fagiolo.  Cos� per i grissini, anche 
		questi creati dopo la riscoperta delle salutari propriet� della farina 
		di fagiolo.    Il � FAGIOLO DI SALUGGIA� Pu� essere 
		acquistato presso i negozi locali di alimentari    
 |   
       
 IL COMUNE: Piazza Municipio 16 - 13040 Saluggia VCCentralino 0161 480112 - Fax 0161 480202
 Email PEC  - [email protected]
 Sito istituzionale -  
		www.comune.saluggia.vc.it
 BIBLIOTECA CIVICA: Piazza del Municipio 17 - Tel.0161/48.69.58 
 ASILO COMUNALE "L'ARCOBALENO" SCUOLA MATERNA STATALE: Frazione Sant'Antonino - Tel.0161/40.22.93
		 SCUOLA MATERNA STATALE "APPIANI": Via Ponte Rocca 15 - Tel.0161/48.03.39
 
 SCUOLA ELEMENTARE STATALE - SPECIALE "GESU' BAMBINO: Via F.lli 
		Barberis 11 - Tel.0161/48.01.15 SCUOLA ELEMENTARE STATALE "C.COLLODI":Frazione Sant'Antonino - Via 
		Comotto 7 - Tel.0161/40.21.40
 SCUOLA ELEMENTARE STATALE"G.FALDELLA": Via Ponte Rocca 53 - Tel.0161/48.06.331
 SCUOLA MEDIA STATALE "L.C. FARINI": Via Ponte Rocca 17 - Tel.0161/48.63.59
 
 
       A Saluggia sono operanti 
		diversi servizi socio - assistenziali pubblici e privati. Un'esperienza 
		originale ormai consolidata sul campo � la COMUNITA' PRIMAVERA. 
		Di iniziativa pubblica comunale, ma in collaborazione con la 
		Congregazione delle Suore di Maria Consolatrice gi� presente in Comune 
		con l'Istituto Ges� Bambino, essa rappresenta la riuscita collaborazione 
		tra pubblico e privato, raccoglie ragazzi disabili di ambo i sessi che, 
		mediante attivit� lavorative adeguatamente programmate nel settore 
		dell'artigianato, dei servizi e dell'agricoltura, tende al loro recupero 
		sociale ed al loro inserimento lavorativo.  
		 ASSOCIAZIONE 
		"LUIGI CARLO FARINI",� nata ufficialmente il 25 Gennaio 2016 - 
		GEMELLAGGIO SALUGGIA � RUSSI DI ROMAGNA� ASSOCIAZIONE PER LA RIEVOCAZIONE STORICA "ALLA CORTE DEI CONTI 
		PASTORIS":Presso il Palazzo Municipale
 ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO "VITA TRE": 
		opera per combattere l'emarginazione degli anziani, propria e degli 
		altri, con l'opera di volontariato. Nata nel 1990 conta pi� di 500 soci 
		ed una settantina di volontari che opera nei vari servizi: i principali 
		di questi sono rivolti agli anziani, appunto, per evitare loro ricoveri 
		non necessari in Case di Riposo. Tra i servizi: trasporto per cure 
		mediche, esami e visite, fornitura di pasti a domicilio, riparazione 
		gratuita degli impianti, telesoccorso, fisioterapia, podologia, 
		consulenza legale, geriatrica ed una serie di convenzioni per 
		prestazioni dentistiche e mediche a condizioni agevolate. E' 
		convenzionata con il Comune e cura una serie di programmi; � 
		autofinanziata e nel 1994 ha aperto una sezione staccata a Moncrivello.
 
  La 
		BANDA "DON BOSCO" del Capoluogo vanta tradizioni che risalgono agli 
		inizi del 1900 e conta trentacinque elementi: per la sua bravura le 
		esibizioni sono richieste anche dagli altri comuni della zona.
 FAMIJA SALUGINA-A � un gruppo spontaneo che lavora per il 
		mantenimento delle tradizioni e del folclore locali: per le feste 
		dispone di una cucina da campo e di un capannone smontabile capace di 
		500 persone.
 PRO LOCO SANT'ANTONINO: sostenuta da un buon gruppo di volontari, 
		opera per il mantenimento delle tradizioni e delle iniziative culturali 
		della frazione.
 GRUPPI SALIX ALBA: per la tutela e la conservazione 
		dell'ambiente. Sempre presente sui problemi piccoli e grandi che abbiano 
		risvolti ambientali, cura un costante servizio di informazione diretto 
		alla popolazione.
 GRUPPO LEGA TUMORI: cura l'organizzazione delle feste benefiche 
		finalizzate alla raccolta di fondi ed organizza programmi di 
		sensibilizzazione e prevenzione.
 
  GRUPPO 
		VOLONTARI PER LA PROTEZIONE CIVILE: Assicura la pronta reperibilit� 
		h24 ed interviene in caso di pericolo: dispone di consistenti mezzi di 
		intervento e collabora ad alcuni programmi dell'Amministrazione 
		Comunale. Preziosa la sua opera durante le disastrose inondazioni del 93 
		94 che hanno coinvolto numerose famiglie saluggesi.
 IL CENTRO APERTO ANZIANI: � intitolato al Sindaco del tempo Leone 
		Gualtiero, aperto nel 1974: la prima sede fu il Centro Settia, poi nella 
		Casa Faldella e ora al Centro Appiani.
 Altro Centro d'Incontro per anziani � stato aperto successivamente in 
		frazione Sant'Antonino, nei locali del nuovo edificio polivalente.
 GRUPPO SPORTIVO: E' organizzato in 
		diverse sezioni corrispondenti alle varie discipline: il CSI di Saluggia 
		organizza i Giochi della Giovent� ed una nutrita serie di incontri 
		psortivi per i ragazzi.
 Oltre a queste associazioni, sono operanti a Saluggia: AVIS, CAI, 
		GRUPPO NAZIONALE ALPINI, IL CIRCOLO FILATELICO, LA COMPAGNIA 
		TEATRALE SCENARIO TRABALLANTE, GRUPPO GIOVANI, ORATORIO MAZZETTI, 
		ASSOCIAZIONE COMMERCIANTI, GRUPPO ANZIANI SORIN, UNIONE SPORTIVA VIRTUS, 
		GRUPPO SPORTIVI CRAL ENEA, LIBERTAS GINNASTICA E GRUPPO SPORTIVO SORIN.
 
   
       Due sono le occasioni pi� interessanti in cui visitare il 
		Comune di Saluggia: le feste patronali di San Grato e di Sant'Antonino. 
		Esse si celebrano rispettivamente la prima domenica di settembre e 
		l'ultima di agosto.Particolare e degno di nota � anche il Carnevale di Saluggia, 
		celebrato ogni anno con grande solennit�. La tradizione vuole che il Re 
		e la Regina del Fagiolo (simbolo rappresentativo del Comune) prendano "a 
		prestito" per i successivi tre giorni le chiavi del paese consegnate 
		loro dal sindaco, governando allegramente per tutta la durata del 
		Carnevale. Anche in questa occasione, � tradizionale la distribuzione gratuita dei 
		cibi tipici di Saluggia, in particolare dei suoi fagioli cucinati sulla 
		piazza ed elargiti a mezzogiorno della domenica, dopo la benedizione del 
		parroco. Sono circa una trentina le "caudere" enormi, prestate dalle 
		famiglie, che vengono messe al fuoco dopo la mezzanotte: � allora che 
		sulla piazza centrale di Saluggia, variopinta di maschere e profumata di 
		fagioli, i saluggesi ed i buongustai di tutta la zona,
 
 
       I FAGIOLI IN PIGNATTA ALLA MODA DI SALUGGIA Mettere nella pignatta di terracotta (di quelle fabbricate a 
		Castellamonte):
 1 Kg. di fagioli di Saluggia
 2 cotenne arrotolate e riempite con carne di salsiccetta, aglio, sale, 
		pepe, rosmarino e noce moscata
 2 cotechini
 1 cipolla
 2 foglie d'alloro
 un pizzico di salvia
 Riempire d' acqua la pignatta e 
		lasciarla in forno per almeno 10 ore, per poi portarla direttamente in 
		tavola. 
 LA PANISSA COI FAGIOLI DI SALUGGIA Ingredienti per 4 persone:
 350 gr. di riso superfino vercellese
 100 gr. di pancetta
 100 gr. di salsiccia
 1 cipolla, mezzo bicchiere di vino rosso, un rametto di rosmarino, un 
		dado per brodo,
 un cucchiaino di strutto.
 In una padella soffriggere nello strutto(oppure nel burro), la pancetta 
		tritata con la cipolla, il rosmarino e la salsiccia sbriciolata, quindi 
		tostare il riso. Bagnare con il vino rosso e fare evaporare. Aggiungere 
		il brodo preparato con il dado e fare cuocere rimestando continuamente. 
		A cottura quasi ultimata (15 minuti circa) aggiungere due mestoli di 
		"fagioli nella pignatta"(vedi ricetta allegata), la cotenna ,lo zampino 
		e il cotechino tagliati a pezzi , quindi amalgamare. Lasciar riposare 
		qualche minuto e servire con vini rossi piemontesi.
 
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