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E’ probabile che il primo nucleo abitato in
collina sia sorto nel VI secolo, come presidio bizantino sulla
pianura sottostante. I soldati di Giustiniano avrebbero eretto una
rudimentale cappella in onore di San Raffaele come buon auspicio di
ritorno a casa, poiché questo Arcangelo proteggeva i viaggiatori.
Attorno alla chiesetta, edificata nella zona dell’attuale cimitero,
sarebbero poi sorte le prime abitazioni. Nel X secolo, a causa delle
incursioni dei Saraceni, la popolazione si spostò più in alto,
intorno al castello, ubicato dove oggi c’è il Parco della
Rimembranza, per avere maggiore protezione. L’abitato era inoltre
difeso da fossi e muri di cinta. Borgo che si è sviluppato intorno
alla fortezza, San Raffaele si differenzia ancor oggi
nettamente dalle altre due principali località del territorio
comunale, Cimena e la Piana, nati come villaggi di strada.
Cimena ha un’origine addirittura precedente
l’epoca romana e il nome deriva probabilmente dal ligure antico,
dove il termine cem o cim significava monte o altura. Divenuta
comune autonomo nel 1596, era un centro importante sia per la sua
posizione strategico-militare, sia per quella geografica, che ne
favoriva l’agricoltura. Nel 1818 Cimena fu aggregata a San Raffaele,
da cui la denominazione comunale di "San Raffaele e Cimena", durata
fino al 1928.
Nel XVII secolo, intanto, si svilupparono gli
Ayrali nella zona compresa fra la strada che correva ai piedi della
collina e l’altura stessa: è l’attuale borgo vecchio della Piana.
Favorita dalla sua posizione intermedia tra Gassino e
Chivasso, che
rendeva più agevole i commerci e gli spostamenti di persone (cui
concorse nel 1831 l’ultimazione dei lavori di costruzione della
strada provinciale Gassino-Cimena proseguente per Casale, l’attuale
S.S. 590), e per il vantaggio di poter attuare un’agricoltura più
meccanizzata, era destino che, con i secoli, la Piana avrebbe
preso il sopravvento sulle altre frazioni come importanza. Si
dovette però aspettare fino al XX secolo per assistere a quell’imponente
incremento demografico e di servizi che determinarono, tra l’altro,
nel 1949 l’inevitabile passaggio alla Piana del Capoluogo.
L’autore del proclama sotto riportato, scolpito su
di una lapide che si trova sul muro di un cascinale di Cimena lungo
la Strada Statale n° 590, è Paolo Thaon di Revel (Torino 1859
- Roma 1948), forse il personaggio più illustre che San Raffaele
Cimena può annoverare, fra altri pur importanti esponenti della sua
casata. Paolo Thaon di Revel trascorse la sua infanzia a Cimena
nella sontuosa Villa Revel, oggi in territorio di Castagneto Po,
dove viveva con la sua famiglia (del padre, conte Ottavio,
Ministro delle Finanze del Regno di Sardegna e Sindaco di San
Raffaele e Cimena dal 1852 al 1859, vi è un quadretto in Municipio)
fino a quando entrò in Marina. Fatta una brillante carriera, giunse
ad ottenere la carica di Capo di Stato Maggiore della Marina e
Comandante in Capo delle forze navali mobilitate nel febbraio 1917,
durante la Prima Guerra Mondiale, mantenendo tali incarichi fino al
termine del conflitto. Annoverabile come uno degli artefici della
Vittoria, Vittorio Emanuele III gli conferì nel 1923 il titolo di
Duca del Mare. Ebbe anche numerosi incarichi politici. Le sue
spoglie riposano a Roma nella Chiesa di Santa Maria degli Angeli
accanto a quelle del Generale Armando Diaz, Capo di Stato Maggiore
dell’Esercito durante la Grande Guerra.
(Per le informazioni si
ringraziano la Pro Loco, L'Amministrazione Comunale)
SAN RAFFAELE CIMENA: GRANDE FESTA PER IL CINQUANTENNALE DELLA
BANDA MUSICALE
"Sono quasi passati cinquant’anni
da quel lontano 1951 quando, sotto la guida del parroco di allora,
don Celeste Airola, alcuni anziani e molti giovani di San Raffaele
Cimena con impegno e lungimiranza vollero fortemente ridare vita
alla nostra vecchia Banda che, a causa dei primi venti di guerra, si
era sciolta nel 1935. A quelle persone va tutta la nostra
riconoscenza per avere ricostruito, con un grande atto d’amore verso
il nostro paese, una istituzione che noi oggi portiamo avanti con
soddisfazione,impegno e molta passione. Il ruolo che la Banda assume
in ogni occasione e’ quello di interpretare il piu’ possibile i
sentimenti,le gioie e le speranze di chi ci ascolta: sia nei momenti
di lutto quando suona e commuove, sia nelle processioni quando si
alterna ai canti dei fedeli, nelle sagre paesane quando attacca le
note di una melodia festosa e nei concerti quando cerca di restare
al passo con i tempi ed i gusti interpretando musica moderna e
classici immortali. Tutto questo non sarebbe possibile senza una
tradizione autentica da sempre viva a San Raffaele Cimena che ha
fatto in modo, nel corso degli anni, che molte delle nostre famiglie
abbiano dato l’opportunità ai loro figli di imparare la musica;
grazie alla Banda si sono avvicinati alla musica moltissimi giovani
imparando la tecnica di una strumento e, con essi, tante famiglie
hanno scoperto e visto da vicino un mondo nuovo, vivace, profondo,
impegnativo e stimolante. Oggi abbiamo un organico pur in continuo
rinnovamento di circa quaranta elementi quasi tutti residenti nel
nostro comune all’interno del quale convivono in armonia tra loro
sia i capisaldi storici reduci da quel lontano 1951 che le giovani
leve. La nostra Associazione ha avuto anche un notevole ricambio,
nel corso degli ultimi anni, per quanto riguarda gli organi
direttivi. Sono stati eletti molti consiglieri giovani pieni di
vitalità ed idee; certamente questo è indice di grande democrazia ma
anche di una gran voglia di rinnovarsi. Un riconoscimento
particolare va certamente a Giovanni Regis,il nostro presidente
giunto ormai al suo decimo mandato che, in questi ultimi vent’anni,
è stato con passione e capacità il vero collante tra le molte
generazioni di musici che si sono alternate alla nostra Banda. Ogni
volta che qualcuno ci ascolta, ci applaude o desidera entrare nel
nostro gruppo ci sentiamo fieri di poter dare gioia e regalare la
possibilità di suonare ai giovani e vecchi appassionati e
volenterosi. Come spesso accade qualcuno smette subito, molti
restano a suonare in banda e qualcuno fa il salto di qualità fino a
diventare famoso; ebbene, nella realtà di un piccolo paese come San
Raffaele Cimena accade anche questo."
Il Consiglio Direttivo - 2004
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RAFFAELE CIMENA (TO) - ITALY -
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