Il primo documento che riporta il
nome comunale risale al medioevo, epoca nella quale Brozolo era
possesso dei Marchesi d'Ivrea. Nel
X secolo fu ceduto al
Sacro Romano Impero,
guidato da
Ottone I. Dopo vari
passaggi di proprietà, tra cui il possesso della famiglia
Radicati, Brozolo passò al regno sabaudo nel
XVIII secolo. Nella
seconda metà dell'Ottocento, Brozolo si sviluppò e sorsero le
frazioni Stazione e Fabbrica. Nel 1927, la politica fascista unì
Brusasco, Cavagnolo, Marcorengo e Brozolo in un unico Comune che
assunse il nome di Brusasco – Cavagnolo. Finita la guerra, nel
1948 Brozolo si staccò da Brusasco-Cavagnolo e nel 1957
Cavagnolo lo seguì, mentre Marcorengo rimase frazione di
Brusasco.
Forse
di origine celtica, Brozolo è apparso per la prima volta
all'interno di un diploma imperiale del 967. Possesso dei
Marchesi di Ivrea, unitamente ad altri territori, Brozolo venne
assegnato alla Chiesa di Vercelli da Ottone I, assegnazione
successivamente confermata da Ottone III nel 999.
Federico Barbarossa, nel 1164, confermava a Guglielmo di
Monferrato la giurisdizione su Brozolo, tenuta in feudo dai
Radicati.
Garibaldi nel maggio 1859 stabiliva il suo quartier generale nel
castello di Brozolo.
Il
Comune di Brozolo - dal 1928 al 1947 - fece parte del comune di
Brusasco e Cavagnolo.
Brozolo è nome derivato dalla celtica voce "Broce, Brocelle"
dove i francesi ebbero il vocabolo "Broussaille".
Gli
antichi signori di questa terra, e della sua rocca, la
ottenevano dai marchesi d'Ivrea, e i primi di loro, che si
conoscano, sono i Radicati.
Decaduti quei marchesi, Brozolo con molti altri paesi venne
assegnato da Ottone I alla Chiesa di Vercelli: Arrigo I, nel
1014 confiscò a profitto di quella Chiesa i beni stessi di quei
signori che si erano conservati fedeli a Re Arduino, tra i quali
Manfredo de Brozilo.