COMUNE DI ARAMENGO

Sede Comunale: Via Giuseppe Mazzini, 11 – CAP. 14020 - Tel. 0141-909381 – Fax/ 0141-909129 - aramengo@ruparpiemonte.it

 

ARAMENGO IN PILLOLE

 

  • Popolazione Residente :  625 - Densità per Kmq: 54.8

  • Denominazione Abitanti :  Aramenghesi

  • Santo Patrono:  Sant'Anna

  • Festa Patronale:  29  luglio 

  • Il Comune di Aramengo fa parte di:  Unione Comuni Comunità Collinare Alto Astigiano

  • Regione Agraria n. 1 - Colline dell'Alto Monferrato Astigiano 

  • Località e Frazioni di Aramengo

  • Marmorito, Gonengo, Canova, Ausano, Valore

  • Comuni Confinanti:

  • Albugnano, Berzano di San Pietro, Casalborgone (TO), Cocconato, Passerano Marmorito, Tonengo 

  • Chiese e altri edifici religiosi aramenghesi:

  • Chiesa parrocchiale di Sant'Antonio Abate

  • Chiesa parrocchiale della Madonna della Neve a Marmorito

  • Chiesa di Santa Maria a Gonengo

  • Chiesa di San Giorgio (in località Masio)

  • Cappella di Sant'Anna nel concentrico

  • Cappella di San Rocco a Gonengo

  • Cappella di San Simone in Borgata Braia

  • Cappella di San Rocco a Marmorito



 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 

Piccolo comune piemontese in provincia di Asti con circa seicento abitanti. Il comune è ai confini con la provincia di Torino.

Paese del basso Monferrato situato a 357 metri di altezza sul livello del mare, in provincia di Asti, si sviluppa su di una superficie di 1140 ettari. L’abitato si allinea su di un elevato spartiacque, sormontato dal cucuzzolo cimiteriale. Dal gruppo collinare di Tonengo, Moransengo e Aramengo nascono alcuni tra i più importanti corsi d’ acqua del Monferrato: Stura, Versa e Triversa.  Il comune è ai confini con la provincia di Torino. L’origine del nome deve essere necessariamente ricollegata ad una voce di tipo longobardo, dato il suffisso “engo” (comune peraltro ad altri numerosi centri abitati della stessa area) L'etimologia originale sembra essere di origine romana, Ara Mea, che diventò poi Aramengo nella dizione longobarda.

 

 

Aramengo fa parte della Comunità Alto Astigiana insieme a: Albugnano, Berzano S.Pietro, Buttigliera d'Asti, Capriglio, Castelnuovo Don Bosco, Cerreto d'Asti, Mombello di Torino, Moncucco T.se, Montafia, Moransengo, Passerano Marmorito e Pino d'Asti

 

LA STORIA

Il centro abitato di Aramengo si snoda a semicerchio sulla cresta di un anfiteatro naturale, tra le verdi colline del Basso Monferrato e le sue terre confinano con quelle di Cocconato, Tonengo, Albugnano, Berzano, Passerano e Casalborgone. L’assetto urbanistico attuale ricalca fedelmente quello antico e le case si susseguono, con continuità, lungo un unico asse principale, che rappresenta la parte più antica del paese. A chi giunge dalla strada principale, che si stacca dalla Statale Asti-Casalborgone, il paese appare dominato dalla imponente mole della chiesa parrocchiale, superbo esempio barocco di fine ‘700. Le origini dell’insediamento non sono purtroppo documentate da testimonianze storiche e archeologiche e pertanto le ipotesi sono molteplici, Tra queste appare assai verosimile accreditare la possibilità di una sua presunta origine romana, basandosi sull’etimologia del nome di Aramengo, Ara Mea, che diventò Aramengum nella dizione longobarda. Del resto non va trascurata la sua posizione geografica, e la breve distanza da Albugnano, la cui romanità è attestata da inconfutabili trovamenti archeologici. Inoltre la vicinanza al sito di Industria (Monteu da Po), che in epoca romana appare collegata ad  Asti da una strada che risalendo queste colline lambiva il territorio di Aramengo, ne potrebbe avvalorare l’ipotesi. Si tratta dunque di una romanità presunta, ma tuttavia credibile. Aramengo risulta invece storicamente ben documentato in epoca medioevale, essendo regolarmente citato, spesso insieme ad altri luoghi, in documenti di varia provenienza.  Arduino d’Ivrea, quando nel 1002 venne incoronato re d’Italia, concesse in commenda ereditaria  a Manfredo XII di Brozolo, un vasto territorio che comprendeva molti possedimenti, tra i quali Aramengo. Intorno al 1033, altre fonti citano una località dal nome “Aramo”, identificabile con ogni probabilità con Aramengo, tra quelle tenute in signoria da Adalberto Azzo Obertenghi, fratello del marchese Ugo, conte di Milano. Nel 1153 è documentato un certo Ardizzone, Signore di Aramengo. Più tardi, nel 1249, i possedimenti passarono ai Conti di Cocconato, per essere più tardi diviso tra i Marchesi del Monferrato, il Vescovo di Vercelli ed altri feudatari, tra di essi  i Conti Balbiano. Nel 1505, per investitura di Casa Savoia, il feudo tornò ai Radicati che lo detenne fino al 1586, quando l’intero feudo fu ceduto al Duca di Savoia Carlo Emanuele I. Il Paese subì gravi danni da parte delle truppe francesi, nel 1704-1705, impegnate nell’assedio della fortezza di Verrua Savoia. Ultimi signori del luogo furono i Conti Morelli, di essi, Francesco, (1761-1841), fu celebre scrittore e poeta satirico.  Aramengo con il suo territorio, vanta numerose testimonianze del passato, principalmente edifici religiosi, ma anche comuni case d’abitazione che conservano strutture assai antiche.

 

 

GLI EDIFICI STORICI

 

LA CHIESA PARROCCHALE

La grandiosa chiesa parrocchiale, che domina il paese, è dedicata a San Antonio Abate e sorge a ridosso di una rocca, detta “ il castello" in ricordo dell’antico edificio che vi sorgeva. Alcune strutture del castello sopravvissero al corpo principale tra cui la stessa cappella castrale dedicata a San Carlo. Inoltre alcuni documenti citano lo smantellamento di antiche mura per far posto alla nuova chiesa Parrocchiale. Quest’ultima fu progettata con sobrie forme barocche dall’Architetto Giovanni Maria Molino nel 1770, mentre i lavori ebbero inizio soltanto nel 1791, e fu consacrata il 18 giugno del 1809. Il concorso della popolazione per la costruzione della nuova  chiesa fu notevole, mentre le donne  si impegnarono a filare per ricavare denaro, gli uomini eseguirono lo scavo e collaborarono con le maestranze durante i lavori. Il campanile, realizzato successivamente, venne ultimato nel 1826. Per la costruzione della chiesa pervennero laterizi ed altri materiali da un distrutto castello dei Conti Radicati, mentre dalla Certosa di Asti, smantellata per ordine napoleonico, giunsero i marmi per l’altare maggiore con i delicati bassorilievi, le statue ed i vasi in terracotta che adornano il timpano della facciata, con la bella croce centrale in ferro ed infine una preziosa croce in argento.

 

 

CAPPELLA DI SAN GIORGIO

Poco discosta dal paese verso occidente sorge la Borgata Masio; sono poche case disposte per lo più a pettine sul lato destro dell’unica strada che la attraversa. Il piccolo borgo è fronteggiato dall’alto dalla Cappella di San Giorgio con le sue pulite forme romaniche. La chiesetta presenta una elegante facciata seicentesca sormontata da una piccola cella campanaria di ispirazione barocca. La parte più antica XII – XIII secolo è rappresentata dall’abside, alleggerita da tre eleganti monofore con archetti in pietra chiara. Questa chiesa costituì la primitiva sede della parrocchiale di Aramengo, con annesso il cimitero.

 

CAPPELLA DI S. ANNA

Al lato opposto del concentrico sorge la cappella della patrona di Aramengo, Sant’Anna, che fu edificata per la prima volta verosimilmente in occasione della peste del 1348. Qui San Giovanni Bosco nel 1840, ancora diacono, tenne il suo primo sermone pubblico su Sant’Anna. La struttura attuale risale al XVII secolo. Particolare la struttura triangolare del campanile.

 

PALAZZO COMUNALE

Nella parte a sud-est del paese sorge l’antico Palazzo Comunale, recentemente restaurato. L’edificio che risale al XVIII° secolo fu concepito per uso abitativo da un’abbiente famiglia del luogo e fu ceduto al Comune per l’insediamento delle scuole e successivamente degli uffici comunali, nel 1919. Nonostante i pesanti interventi per i successivi riutilizzi, la struttura presenta ancora elementi architettonici di sicuro interesse. Al piano terra vasti locali conservano elaborati soffitti con piacevoli decorazioni, mentre un elegante scalone con struttura a pilastri, conduce al piano superiore dove gli ambienti risultano maggiormente rimaneggiati. Il palazzo conserva inoltre un complesso sistema di sotterranei.

 

ARAMENGO OGGI

La popolazione di Aramengo è principalmente dedita all’agricoltura, artigianato e commercio. Particolare interesse rivestono le ormai numerose aziende vinicole per la produzione di limitati quantitativi di vini pregiati. Inoltre aziende agricole tradizionali garantiscono l’allevamento dei bovini di razza piemontese, mentre il proliferare delle superfici boschive favoriscono la produzione del rinomato tartufo bianco e nero. Infine, fiore all’occhiello è il Laboratorio di Restauro Nicola. Che oramai da oltre cinquant’anni opera in tutti i principali settori del restauro di opere d’arte e rappresenta uno dei più prestigiosi istituti italiani. Di particolare interesse e rinomanza sono la produzione di salumi di alta qualità e di miele. 

PRINCIPALI AVVENIMENTI…

  • FESTA PATRONALE DI SAN GIORGIO  -  MESE DI APRILE

  • FESTA PATRONALE DI S. ANNA  -   MESE DI LUGLIO

  • FESTA PATRONALE DI SAN ROCCO  -  MESE DI AGOSTO NELLE BORGATE DI MARMORITO E GONENGO

  • SAGRA DELL’UVA, DEL CANESTRELLO E DELLA TRIFOLA NERA- 2° DOMENICA DI OTTOBRE

  • PRESEPE  -  MESE DI DICEMBRE

 

Edificio Comunale Servizi Pubblici ed Associazioni - Via Mazzini 11

 

INDIRIZZI UTILI

 

  • POSTE CONCENTRICO -  Via Mazzini 11  -  Tel. 0141 / 909128

  • POSTE Fraz.Marmorito  - Via R. Giuliani 21 -  Tel. 0141 / 909118

  • DISPENSARIO FARMACEUTICO

  • AMBULATORIO MEDICO

  • ASILO -  Via Mazzini 47

  • PARROCCHIA  -  Via M .Grappa 8  -  Tel. 0141/909124

  • A.I.B.  -  Associazione Incendi Boschivi  -  Tel. 0141903373 -  339/7979779

  • ASSOCIAZIONE CULTURALE “IL CAMALEONTE”

  • FIDAS  -  Ass. Donatori di Sangue

  • ASS. ALPINI ED EX COMBATTENTI

  • PRO-LOCO

  • BIBLIOTECA COMUNALE

QUATTRO PASSI….

Il paese, accoccolato in una conca naturale di colline, con le case disposte ad anfiteatro, presenta al centro, imponente e in posizione dominante, la Chiesa parrocchiale barocca di fine '700 dedicata a Sant'Antonio Abate. Posta a ridosso di una rocca, fu realizzata nel 1809. Il Palazzo Comunale costruito nel XIII secolo contiene un elegante scalone e vasti locali che conservano elaborati soffitti affrescati. Verso occidente, in borgata Masio, è da visitare la chiesa di San Giorgio, originariamente romanica, che conserva nella parte più antica l'abside alleggerita da tre eleganti monofore con archetti in pietra chiara. Nei dintorni: a Gonengo la Chiesa di Santa Maria e resti dell'antica Chiesa di Sant'Eusebio e la chiesetta di San Rocco; in frazione Marmorito la Parrocchiale della Madonna della Neve e la chiesa di San Rocco; in regione Carmagnola, una bella villa seicentesca; in borgata Braia la Cappella di San Simone.

Cappella di San Simone

Cappella di San Rocco a Gonengo

Chiesa di Santa Maria a Gonengo

Chiesa Parrocchiale della Madonna della Neve  a Marmorito




Di un certo interesse le aree naturalistiche di Vallone, Riolio, Fontana Solforosa, e le aree di pregio paesistico di Bricco Mondo, Bricco Montarbio, Bricco Serra Alta. Il capoluogo posto su un colle di forma arcuata, aveva in passato nelle sue immediate vicinanze, un castello eretto dai Radicati, distrutto nel corso dei secoli e di cui ancora agli inizi dell’Ottocento restavano alcune rovine.


Ad Aramengo ha sede il famoso laboratorio "Nicola", per il  restauro  di opere d’arte, quali  dipinti, affreschi, sculture ed altri manufatti di carattere storico-artistico, che negli ultimi anni è stato assai attivo ed è attualmente fra i più noti del nostro Paese.