L'aldilà ...

 posto... ignoto ... che non si conosce ...

protagonista  di miti e leggende...

 

 

... aldilà dell' immaginabile... dove  la fantasia può arrivare ... ciò che sta oltre questo mondo... la vita ultraterrena...

ESISTE LA VITA OLTRE LA MORTE?

Testo elaborato con brani tratti dal volume "La morte e la Vita dopo la Morte", della dott.ssa Elisabeth Kubler-Ross, Edizioni Mediterranee.

Vi sono delle persone che pensano che a tale domanda non si può dare alcuna risposta, perché "nessuno dei morti è mai tornato indietro a raccontarci la sua esperienza". Anche se da quando esiste l'uomo, esiste pure la credenza di una vita dopo la morte, queste persone si tengono attaccate alla loro idea e non fanno neppure un minimo sforzo per approfondire un argomento che le interessa da vicino. Probabilmente hanno una tal paura della morte che preferiscono starle più lontano possibile... persino con il ragionamento. Per loro valgono queste parole della dottoressa Elisabeth Kubler-Ross: "Dopo aver studiato ventimila casi in tutto il mondo, di persone che erano state dichiarate clinicamente morte e che sono poi ritornate alla vita, per me non è più questione di credere, ma di sapere. E sono disposta a dirvi come potete arrivare anche voi a questa conoscenza, purché vi interessi veramente. Se non vi interessa, non fa nulla: tanto, dopo la morte, lo saprete comunque".

Attualmente si conoscono molte cose sulla morte

In questi ultimi anni la ricerca sulla morte ha compiuto molti passi avanti. Si sono raccolte molte testimonianze, conosciuti nuovi casi e fatte ulteriori inchieste. Ciò che più conta sono le testimonianze di coloro che sono giunti alle soglie della morte e sono stati richiamati alla vita grazie alle moderne tecniche di rianimazione. Analizzando i racconti di tali persone, la dottoressa Ross si accorse che questi "ritornati" avevano spesso qualcosa da raccontare: qualcosa che stranamente era simile per tutti. Le esperienze più comuni che venivano riferite erano queste:

- Quasi tutti coloro che erano "morti" non avrebbero voluto tornare indietro.

- Dopo questa esperienza si perde del tutto la paura di morire.

- Ogni persona che muore viene accolta da un essere amoroso che la sta attendendo, spesso un parente.

- La morte costituisce un'esperienza bellissima, forse la più bella di tutta la nostra esistenza.

- Nell'altra dimensione ognuno è in grado di giudicarsi e di dirigersi da solo.

Tutti questi dati sono stati in seguito confermati da altri ricercatori. Infatti, sull'esempio della dottoressa Kubler-Ross, altri studiosi hanno portato avanti queste ricerche che hanno contribuito a meglio inquadrare il tema della "morte" ampliandone la conoscenza.

Il presunto morto resta consapevole di quanto lo circonda

Dai frutti di tali ricerche appare chiaro come il morente resti consapevole di quanto lo circonda anche dopo essere stato dichiarato clinicamente morto. Lo sappiamo grazie alle dichiarazioni fatte dai pazienti ritornati alla vita, dopo essere stati dichiarati clinicamente morti, contro ogni nostra attesa o speranza e spesso con profondo stupore di medici che li curavano. Da loro sappiamo che potremo osservare ciò che accade nella stanza dalla distanza di pochi passi, in uno stato d'animo piuttosto distaccato, quasi fossimo del tutto separati dalla mente o dal cervello, se così si può dire. Tutto questo avviene durante il periodo in cui l'elettroencefalogramma è piatto, e i medici non riscontrano segni di vita. In questo periodo potremo udire le conversazioni, potremo vedere il comportamento e il vestiario della gente e potremo conoscere i loro pensieri senza provare alcun effetto negativo.

Il corpo eterico non ha limitazioni e non prova sofferenza

Il corpo che sperimentiamo durante questo periodo non è il nostro corpo fisico, ma è un corpo etereo e in questo corpo non vi sono sofferenze o limitazioni. Pertanto ci troviamo di nuovo perfettamente completi, cioè, se ci era stata amputata una gamba, riavremo la gamba, se eravamo sordi potremo di nuovo udire, cantare, parlare, se eravamo affetti da sclerosi multipla che ci rendeva incapaci di muoverci, di parlare o di vedere con chiarezza, ora potremo di nuovo fare tutte queste cose. Perciò è facile capire come molti dei nostri pazienti che vengono riportati alla vita non ci siano sempre grati dato che la ripresa delle funzioni del corpo fisico significa anche il ritorno al dolore o alle limitazioni di prima.  Molti dei miei colleghi si chiedono se non si tratti semplicemente di proiezione dei nostri desideri, ma è da escludere perché abbiamo avuto delle persone cieche dalla nascita che mentre erano fuori dal corpo fisico ci vedevano benissimo. Non solo ci seppero dire chi era entrato per primo nella stanza, chi si diede da fare per la rianimazione, ma ci seppero descrivere in dettaglio il vestiario dei presenti, cosa che un cieco non sarebbe mai in grado di fare. Oltre alla sensazione di benessere e di completezza che si sperimenta in quello che possiamo chiamare il corpo eterico, si avrà anche la consapevolezza che è impossibile morire da soli. In quel momento, infatti, le nostre guide e il nostro angelo custode saranno là per aiutarci. Abbiamo verificato questo fatto al di là di ogni dubbio e lo affermo come scienziata. Ci sarà sempre qualcuno ad aiutarci nel trapasso, il più delle volte si tratterà dei genitori o dei nonni, o di un bambino, se ne abbiamo perso uno. A volte si tratta di persone che nemmeno sapevamo che erano già morte. La maggior parte dei bambini nominano il papà o la mamma, ma nessuno dei bimbi che è stato in punto di morte li ha visti, a meno che i genitori fossero morti prima di loro.

Il paziente ascolta ciò che il chirurgo dice...

Molte persone hanno esperienze extracorporee durante un intervento chirurgico, infatti osservano il chirurgo al lavoro. Questo fatto deve essere tenuto presente da tutto il personale medico ed infermieristico, e mentre il paziente è fuori coscienza dovrebbero parlare solo di cose che anche il paziente può udire. Infatti le persone prive di coscienza possono udire tutto. Tutti dobbiamo sapere, quando ci accostiamo al letto di nostro padre o di nostra madre già in coma profondo, che quest'uomo o questa donna possono udire tutto quello che diciamo.

Non è mai troppo tardi per perdonare o chiedere perdono

In questi momenti non è troppo tardi per dire: « Perdono » o « Ti voglio bene » o qualsiasi altra cosa si voglia dire. Per dire queste parole non è mai troppo tardi, nemmeno per dirle ai morti, perché possono ancora udirci. Anche allora si possono concludere « cose lasciate in sospeso » che possono risalire anche a dieci o venti anni prima. Ci si può così liberare del peso dei propri debiti per poter ricominciare a vivere. semplicemente che il tempo non esiste più. Allo stesso modo non si può più parlare di spazio e di distanze nel senso corrente della parola, perché questi sono fenomeni terreni. Se ad esempio un giovane americano muore in Asia e pensa a sua madre a Washington, coprirà le migliaia di miglia con la forza del pensiero e in mezzo secondo sarà con lei. In questo secondo stadio le distanze non esistono. Questo fenomeno fu sperimentato da molte persone che si videro comparire davanti qualcuno che si trovava lontanissimo. E il giorno dopo ricevettero una telefonata o un telegramma che li informava della morte della persona che avevano visto e che viveva a centinaia o migliaia di miglia. Queste persone sono molto percettive, poiché normalmente questo genere di visitatori non viene notato.

 

L'aldilà è solo la parola con cui noi, che viviamo di sensi, chiamiamo qualcosa che pensiamo esistente oltre la fine della nostra vita. E siccome nessuno, religioso o ateo, ci è mai stato ed è tornato a parlarcene, restiamo così in balia di sensazioni e pensieri immaginari su ciò che potrebbe essere. In effetti però il tutto è soggetto più alla fede che alla conoscenza. Si potrebbe dire allora che l'aldilà non è un posto fisico con una sua precisa collocazione nello spazio e nel tempo... ciò che sta oltre questo mondo, dopo la morte è la vita ultraterrena....

 

Il primo approccio con la vita dell'aldilà ...

 

Purtroppo l'ignoranza su quello che accade dopo aver deposto il corpo fisico (modo migliore per definire la morte), crea nello spirito del defunto, che si ritrova a vivere nell'aldilà, non poche perplessità. Siccome la sua ignoranza lo portava a credere che la morte fosse "la fine di tutto", risulta ovvio che egli non sia affatto convinto di essere morto. Di solito gli spiriti ci possono vedere ed ascoltare e non riescono a capire perché noi non possiamo vedere loro. Alcuni impiegano anni per comprendere che non rispondiamo alla loro chiamate perché non li possiamo sentire e tanto meno vedere.

 

Gli "aiutatori invisibili "...

Esistono esseri invisibili che intervengono per salvare gli uomini da incidenti, catastrofi o gravi pericoli. Chi sono? Come partecipare al loro aiuto? Sono uomini che hanno raggiunto un particolare stadio della loro evoluzione e che agiscono mentre il loro corpo dorme, oppure Angeli o Spiriti di Natura. Essi operano per facilitare il processo di evoluzione intervenendo sul piano astrale ogni qualvolta ne vedono la necessità. I loro interventi più efficaci spesso sono la conseguenza di pensieri positivi che suggeriscono alle menti delle persone pronte a riceverli...

È doveroso ricordare che quando un individuo passa attraverso gli stadi della morte incontra delle persone familiari a lui care che lo aiutano a passare nei mondi sottili ed a liberarsi del corpo fisico. Vi sono attualmente molte testimonianze di questo fatto; testimonianze che sono state raccolte facendo delle ricerche nei mondi sottili restando nei pressi di persone in procinto di morire. Queste documentazioni, che hanno portato a conoscere gli aspetti invisibile della morte, hanno fatto molto per sollevare il tragico velo solitamente associato con il trapasso. L'individuo in procinto di morire, oltre ai propri cari, fruisce pure di una gentile assistenza da parte di alcune presenze angeliche. Nel momento che appare l'Angelo della Morte i devas della guarigione (esseri spirituali) si ritireranno definitivamente. A questo punto potranno svolgersi le varie fasi che culmineranno con la morte definitiva del corpo fisico. Ogni fase è comunque assistita da una opportuna e radiante Presenza angelica. Il fatto che il morente veda le persone amate che lo hanno preceduto nell'aldilà spiega il sorriso che spesso si riscontra sul suo viso; l'apparizione dell'Angelo spiega invece la luce tenue e delicata che appare sul suo volto per un breve tempo. Questi sono alcuni aspetti che ci fanno comprendere come la morte sia solo un trapasso e non la fine di tutto.

Non esiste di fatto una definizione rigorosa e universalmente condivisa del termine. Alcuni lo usano soltanto per indicare il campo di studio della parapsicologia, cioè le cosiddette "percezioni extrasensoriali" come telepatia, chiaroveggenza, precognizione, i presunti "poteri della mente" come telecinesi e pirocinesi e le manifestazioni di fantasmi. In genere, però, la parola "paranormale" viene usata in senso più ampio, per comprendere tutti i fenomeni considerati scientificamente inattendibili o inspiegabili, come le esperienze extracorporee, il triangolo delle Bermude, i miracoli, i poteri dei fachiri, eccetera. Il Journal of Parapsychology definisce come "paranormale" «qualsiasi fenomeno che in uno o più aspetti superi i limiti di ciò che è considerato fisicamente possibile secondo le assunzioni scientifiche del momento». L'altra caratteristica che accomuna i presunti fenomeni paranormali è la mancanza di prove oggettive a sostegno della loro effettiva esistenza: vengono riferiti numerosissimi esempi di tali anomalie, ma si tratta in genere di testimonianze non documentate oppure di esperimenti eseguiti in modo non abbastanza rigoroso da poter escludere imbrogli o autosuggestione. Le cause per cui molto spesso si parla erroneamente di fenomeni paranormali sono sostanzialmente tre:

fenomeni naturali scambiati per soprannaturali

ad esempio, fenomeni atmosferici o velivoli terrestri scambiati per UFO, oppure fenomeni poco noti (come i fulmini globulari) o contro intuitivi e quindi considerati erroneamente inspiegabili: ad esempio, le cosiddette salite in discesa

autosuggestione

 ad esempio, persone che in buona fede si convincono di avere facoltà telepatiche

falsi fenomeni paranormali prodotti con l'inganno:

ad esempio, i fenomeni di spiritismo prodotti dalle sorelle Fox.

Alcuni fenomeni anomali si collocano all'interno di quella che è stata chiamata scienza patologica, cioè quelle idee delle quali “non ci si riesce a liberare”, anche molto tempo dopo essere state dichiarate erronee dalla maggior parte degli studiosi di un dato settore.

La scienza non accetta il paranormale perché è inspiegabile

Nel linguaggio corrente si tendono a confondere i fenomeni scientificamente non spiegati con i fenomeni paranormali. Esiste invece una netta differenza fra questi due concetti. I primi sono quei fenomeni (biologici, fisici eccetera), osservabili anche in condizioni scientificamente controllate, ai quali però la scienza finora non è stata in grado di dare una spiegazione (per esempio: siamo in grado di descrivere i fulmini globulari e il loro comportamento, ma non sappiamo ancora spiegare il modo in cui si formano). I secondi sono invece fenomeni che nonostante le numerosissime affermazioni contrarie, non sono stati mai finora osservati in condizioni scientificamente controllate, soprattutto per quanto riguarda la ripetibilità degli esperimenti. La differenza non corre affatto, come si crede spesso, tra fenomeni "non ancora spiegati" e fenomeni "inspiegabili tout-court". È proprio l'osservazione di fatti veri non spiegati che ha sempre portato evoluzione nelle teorie scientifiche (si pensi ad esempio alle osservazioni che hanno portato alla formulazione della teoria della Meccanica Quantistica. Viceversa, numerosissimi fenomeni "paranormali" sono in realtà spiegabilissimi in base alle conoscenza scientifiche (e in certi casi anche banali trucchi di illusionismo). In genere, al crescere del controllo dell'esperimento per prevenire errori o frodi, i fenomeni paranormali diminuiscono di frequenza, fino a scomparire del tutto quando si applica un controllo scientifico rigoroso. La differenza tra "scientifico" e "non scientifico" corre quindi tra fenomeni osservabili in condizioni scientificamente controllate, e fenomeni non osservabili in tali condizioni, e non tra fenomeni "spiegabili" e "inspiegabili".
 

La scienza rifiuta ciò che non si piega ai suoi metodi La scienza è una forma di sapere umano: quello che riesce a fondare le sue affermazioni su un preciso metodo, detto metodo scientifico, che richiede che un'affermazione, per essere considerata "vera", sia tra le altre cose verificabile (e secondo Karl Popper, falsificabile).

Il problema con il paranormale sorge perché, secondo gli scettici, chi lo studia afferma di potere aspirare a una verità di tipo scientifico, senza però sottoporsi alle verifiche tipiche del metodo scientifico. Semplificando un poco, in un esperimento scientifico è sempre necessario riuscire a verificare:

(a) che sia stato fatto tutto il possibile per escludere manipolazioni, contaminazioni, interferenze (anche e soprattutto involontarie e inconsce) da parte dei soggetti studiati e da parte degli studiosi stessi;

(b) che i risultati siano statisticamente significativi, ossia che avvengano con frequenza superiore a quella che si avrebbe in base al semplice caso;

(c) che i risultati siano verificabili da altri ricercatori (il successo costante di un unico ricercatore può essere dovuto a errore metodologico ripetuto, ma anche a truffa scientifica e manipolazione dei dati, più frequenti di quanto si pensi);

(d) che i risultati siano ripetibili (un singolo successo può essere dovuto al puro caso).

Fra queste altre caratteristiche la più importante è che il campo dell'esperimento deve essere chiaramente delimitato, e che va definito con chiarezza prima di iniziare l'esperimento cosa si consideri una "riuscita" e cosa un "fallimento" dell'esperimento stesso.

Nel caso delle ricerche sul cosiddetto "paranormale", invece, spesso una, talvolta più di una, in qualche caso tutte queste regole non vengono rispettate. I tentativi che i ricercatori di estrazione scettica hanno fatto di porre in condizioni di controllo chi asseriva di avere poteri paranormali si sono, fino ad oggi, conclusi con l'assenza di risultati.

 

Esiste un "Premio di un milione di dollari" messo in palio dal prestigiatore e debunker James Randi a chiunque sia in grado di produrre un qualsiasi fenomeno paranormale purché in condizioni di controllo.

I 10 posti più terrificanti al mondo...

Se i film horror sono la vostra passione questi luoghi fanno per voi, ma in caso contrario è meglio che almeno i più deboli di cuore vi si tengano alla larga. Perché, tra apparizioni spettrali, fenomeni inspiegabili, leggende e storie raccapriccianti, queste 10 destinazioni producono ancor oggi più di un brivido nei visitatori di tutto il mondo.

MESSICO - Isla de las Muñecas - "L'isola delle bambole" è una piccola isola situata nei canali di Xochimilco, nel sud del Messico, e fa dei giocattoli per bambini qualcosa di veramente inquietante. Dopo che una giovane ragazza era presumibilmente annegata nelle acque limitrofe all'isola un uomo di nome Julián Santana Barrera è venuto a vivere su quest'isola, intenzionato a mantenere la memoria della ragazza appendendo una bambola a un albero. Nel corso del tempo ha poi aggiunto altre bambole, presumibilmente per compiacere lo spirito della ragazza. Ironia della sorte - il che rende la storia ancora più spaventosa - Julián morì nel 2001, e la causa della sua morte fu proprio l'annegamento...

SCOZIA - Overtoun Bridge - Questo bel ponte ad arco, di epoca vittoriana, detiene il triste record di essere l'ultimo posto visitato da bene 50 cani, che da qui sono saltati verso la morte. Tra il 1950 e il 1960, i cani sono misteriosamente saltato da questa struttura in pietra negli oltre 15 metri di profondità dell'acqua sottostante. Alcuni sono sopravvissuti alla caduta, ma nonostante ciò sembravano voler saltare nuovamente. Si è poi scoperto che dei visoni si erano annidati sotto il ponte, e forse i cani seguivano il loro odore.

USA - Lizzie Borden Bed & Breakfast Museum - Nel Massachusetts, i turisti più coraggiosi possono prenotare un soggiorno in un bed and breakfast molto particolare. Esso, infatti è stato la scena del crimine di un duplice omicidio irrisolto. Questa casa che ora è trasformata in museo è infatti il luogo dove Lizzie Borden avrebbe ucciso suo padre e la sua matrigna con un'accetta nel 1892 (fu accusata di omicidio, ma poi scagionata). Sono disponibili 8 camere, tra cui il camerino dove la matrigna di Lizzie è stata uccisa.

REPUBBLICA CECA - Ossuario di Sedlec - Situata a Kutna Hora, nella Repubblica Ceca, questa piccola cappella che si trova sotto il cimitero è il deposito dove vengono conservate le ossa di tombe rimosse nel '500. Vi si trovano i resti di circa 40.000 persone, trasformate in arredo e opere d'arte.Tra gli oggetti più affascinanti dellla cripta vi è un lampadario realizzando utilizzando quasi tutte le ossa del corpo umano.

CARAIBI - Edificio Eden Brown - Una ex piantagione di zucchero che si trova sull'isola di Nevis, un insieme di rovine che nasconde una storia di amore, tradimento e omicidio. L'edificio è stato presumibilmente costruito per una ragazza, Julia Huggins, che era fidanzata. In seguito il fidanzato della ragazza e il futuro testimone di nozze finirono per avere un accesso diverbio, e per uccidersi a vicenda in un duello. Julia è divenuta una reclusa, e qui sembra ancora far sentire la sua presenza.

IRLANDA - Castello di Leap - Questo castello nella contea di Offaly fu costruito nel 1250, e la sua storia è lunga e contorta. Sulla sua proprietà clan familiari hanno combattuto all'ultimo sangue, e si dice che nel castello siano avvenuti macabri omicidi, in particolare all'interno della cappella. Ovviamente sono molte le storie di fantasmi ambientate qui, la più paurosa parla di un'apparizione accompagnata da un fetore di decomposizione e da odore di zolfo.

INDIA - Fortezza di Bhangarh - Ai visitatori di questa fortezza abbandonata nel Rajasthan, costruita per un sovrano nel 1613, è fatto divieto di entrare dopo il tramonto. La ragione è che nel luogo sono diverse le storie su persone che hanno trascorso la notte nel castello senza tornare la mattina seguente. Una leggenda vede protagonista un mago di nome Singhiya che, innamorato di una principessa, aveva inventato un filtro d'amore per convincerla a sposarlo. Ma la principessa, capendo il piano di Singhiya, gettò la sua pozione a terra, causando la caduta di un masso che lo schiacciò. Prima di morire, Singhiya avrebbe lanciao una maledizione su Bhangarh, impedendo a chiunque di vivere qui.

AUSTRALIA - Boggo Road Gaol - Questa durissima e sovraffollata prigione di Brisbane fu ufficialmente chiusa nel 1992, a seguito di una serie di disordini e di proteste sui tetti da parte dei detenuti, che si lamentavano delle terribili condizioni di vita. Attiva per 119 anni, la prigione ospitava alcuni detenuti piuttosto temibili, tra cui due uomini conosciuti come i terroristi Whiskey Au Go Go e un tale "Slim" Halliday, che per due volte riuscì a scappare. La prigione ha riaperto nel dicembre del 2012 come sito turistico.

GIAPPONE - Foresta di Aokigahara - Il nome di questa fitta foresta, che si trova alle pendici del monte Fuji si potrebbe tradurre con "Il mare di alberi" Purtroppo, è tuttavia più conosciuta come "la foresta dei suicidi" per via dell'alto numero di persone che vengono qui per darsi la morte. Alcuni riallacciano le origini di questo triste fenomeno al romanziere Seicho Matsumoto, autore nel 1960 del romanzo "Tower of Waves", nel quale è raccontata la storia di due amanti che si suicidano sotto gli alberi di Aokigahara.

NAMIBIA - Kolmanskop - Questa città fantasma nel deserto del Namib è stato divorata non soltanto dagli spiriti, ma anche dalla sabbia. La cittadina era stata fondata nel 1908, quando il territorio era disseminato di diamanti. Dopo la prima guerra mondiale, però, l'industria mineraria locale è fallita, e i residenti abbandonarono la città, una volta gioiosa, nel 1950. Oggi la si può visitare con un tour turistico.

 

Misteriose Presenze - fatti realmente accaduti

lo spiritello che gioca

1960. In Scozia - Virginia Campell, una ragazzina di 11 anni, aveva il "potere" di spostare mobili con la sola forza del pensiero. Una credenza si spostava su e giù per la sala da pranzo. Le porte venivano aperte e richiuse da una forza sconosciuta. Il banco di scuola di Virginia si sollevava dal suolo d'improvviso e rimaneva per un po' nell'aria. Nella cameretta della bambina, tra rumori inspiegabili ed urla, sembrava essere all'opera il diavolo. In casa i fenomeni cessavano in assenza della ragazza e riprendevano dove la stessa si trovava. Da qui deriva la distinzione che i parapsicologi danno tra poltergeist e infestazione.

Poltergeist: il fenomeno si lega a persone; i fatti telecinetici si verificano in qualsiasi luogo. Cambiare casa non serve a niente, se chi agisce continua ad essere presente.

Infestazione: riguarda un luogo specifico. Cambiando casa i fenomeni non si registrano più.  L'infestazione viene perciò, dagli studiosi di orientamento spiritualista, associata alla presenza di fantasmi.

       Storia delle voci dall'aldilà

Nel 1958 il regista svedese Friedrich Jurgenson scoprì per caso una strana prospettiva di contatto con il mondo dei morti. Stava registrando, per un programma radiofonico, rumori e suoni della campagna, quando - al momento del riascolto del nastro - gli parve di risentire voci di persone defunte che aveva conosciuto anni prima. Da quel momento, più di Jurgenson, fu Konstantin Raudive (un intellettuale spiritualista originario della Lettonia) a diffondere il nuovo metodo per il "contatto con l'Aldilà". L'intensa opera di questo divulgatore ha reso il fenomeno soprattutto noto come "effetto Raudive".

I risultati di questo studio, però, non sono stati mai pubblicati.In un altro caso, una trasmissione televisiva di un'emittente meridionale svelò un trucco. Le voci dei fantasmi si ottenevano - in un centro di psicofonia - rielaborando canzoni e trasformandole in cori dell'Aldilà. In ogni caso è troppo poco per dire 'è vero!' o 'non è vero!'Come si fa... per sentirle?Il metodo è semplicissimo. Basta far girare a vuoto (e nel silenzio più completo) un normalissimo registratore audio e nel riascoltare ciò che è rimasto impresso, spesso si risentono suoni indistinti che paiono (e, per alcuni, sono) voci di trapassati.

Si può parlare con gli spiriti? La risposta è - ovviamente - impossibile, anche perché i diversi istituti che affermano di aver studiato casi di metafonia non hanno mai fornito prove convincenti circa la affermata ripetibilità di una voce umana, dopo la morte. Un centro studi in Italia centrale fece sapere di aver trovato identica la voce - registrata in vita - del Papa Giovanni XXIII, rispetto a quella risentita con il sistema di far girare a vuoto e in silenzio un registratore audio e di risentire. In questo modo si avrebbero imprevisti interventi dall'Oltretomba, non avvertiti durante l'esperimento. E' ovvio che il gioco si presta al rischio di rumori esterni, distorsioni, etc.  Nel caso della voce del Papa, il controllo sarebbe stato effettuato - con risultati sconcertanti - con l'impiego dell'oscilloscopio a tubi catodici, uno strumento che traduce i suoni in grafici.

Parole dall'altro mondo: la voce di papa Giovanni

Si verificano talvolta fenomeni strani, che alcuni attribuiscono all'intervento degli spiriti. Suoni, lamenti, sospiri e, a volte, anche parole, solitamente rassicuranti per chi ascolta. Questo tipo di contatto è ricercato infatti da persone che hanno vissuto l'esperienza tragica di morti premature o improvvise di parenti giovani. Queste persone traumatizzate e sconsolate cercano di risentire la voce di chi non c'è più. Spesso, credono di averla ascoltata. Tante volte si tratta, in realtà, di interferenze, onde-radio, rumori della strada; in pochi altri casi potrebbe trattarsi di apporti di diversa natura. Finora però, nessuna registrazione è risultata accettabile ai controlli scientifici delle piste sonore. Confrontata la voce (registrata in vita) di una persona scomparsa, con quella del messaggio dall'Aldilà della stessa entità disincarnata, il grafico disegnato da un oscilloscopio non dà lo stesso tracciato. In un solo caso si sarebbe avuto un riscontro perfetto: la voce al registratore era identica a quella di Giovanni XXIIII, quando il Papa era in vita. Questo nastro, però, non è stato dato a chi chiese di controllarlo.

La Voce di Azzurrina

Azzurrina ricompare, ogni cinque anni, nel Castello di Montebello, dove visse e morì secondo una tetra leggenda. Il suo vero nome era Guendalina, ma tutti la chiamavano Azzurrina perché questo era il colore dei suoi capelli ritinti, per nascondere il fatto che era nata albina. Nella rocca di cui il padre Ugolino Malatesta era signore, alla fine del Trecento, la bambina giocava, in una notte di tempesta. Sparì per sempre in una notte di tempesta, forse in un sotterraneo, che si identifica con una stanza, ancora murata, nella fortezza di Montebello, le guardie al Castello sentirono un urlo, nei sotterranei della fortezza, ma non trovarono la bambina, né viva, né morta.  Il 21 giugno, in alcuni anniversari della tragedia, la sua voce si risente e dice 'Mamma'. Italia 1 ha di recente ritrasmesso il suo lamento.

La Voce del Fantasma in Televisione

Fu captata per la prima volta il 21 Giugno del 1990 da una troupe televisiva della RAI, nell'anniversario della scomparsa di Azzurrina, mentre si girava un documentario all'interno del castello. Come succede durante gli esperimenti di Metafonia (o Psicofonia), la voce dell'Oltretomba non fu udita al momento, ma solo dopo, ascoltando la registrazione. Naturalmente, si tratta di suoni deboli, leggeri e sottili come lamenti, tanto sottili da suscitare forti dubbi. La voce di Azzurrina sarebbe stata captata altre volte, da microfoni televisivi: precisamente ogni cinque anni (momento delle nuove apparizioni del fantasma) e ritrasmessa da varie emittenti. Il 'suono dell'Aldilà' non è nuovo, né recente, nelle cronache e nella leggenda di Montebello. In un documento conservato nella biblioteca dello stesso Castello si parla - a quanto pare - di una voce dello stesso tipo ascoltata in quel luogo, nel Seicento. Nello stesso maniero, tra l'altro, ci sarebbe una stanza sotterranea murata, da cui la voce proverrebbe. La storica rocca, peraltro, conserva altre memorie simili: apparizioni di diafane figure di donna, a ricordo della morte inflitta a partorienti, affinché non aumentasse la popolazione del luogo. C'è dell'altro, a proposito di Azzurrina. La voce registrata sarebbe allo studio di un apposito istituto dell'Università di Bologna, che però - a quanto pare - non conferma, non smentisce e non chiarisce.

Il ritorno di un assassinato

 

Il 13 febbraio 1936, sotto il ponte che divide la località di Siano da Catanzaro in Calabria (nella foto accanto), fu ritrovato il corpo senza vita del diciannovenne Giuseppe Verardi.

La polizia concluse presto le indagini formulando l'ipotesi del suicidio. Tale decisione fu accolta da diffidenza, perplessità e riluttanza dai familiari e conoscenti del ragazzo, risultando fortemente inverosimile che una caduta di pochi metri avesse potuto cagionare l'entità spropositata delle ferite riportate dallo sfortunato ragazzo.Ma improvvisamente 3 anni dopo, e mentre questo triste fatto di cronaca costituiva un brutto ricordo dimenticato da tutti, un fatto strano ed inaspettato stava per sconvolgere nuovamente la piccola comunità del paese calabrese. Al centro del nuovo dramma, la diciassettenne Maria Talarico, che non aveva mai incontrato o conosciuto Giuseppe o qualche membro della sua famiglia. Le cose sono andate esattamente così: il 5 gennaio 1939 Maria stava camminando con la nonna sul famoso ponte, quando fu colpita all'improvviso da una specie di strano incantesimo che la costrinse, come per magia, ad inginocchiarsi, farneticando fino al delirio. Con l'aiuto di alcuni passanti, la nonna riuscì a riportarla in casa. Ma con grande stupore e incredulità, i familiari della ragazza, quando si riebbe dalla crisi, constatarono che essa non era più Maria. In particolare, con una voce non sua e tipicamente maschile, sosteneva di essere Giuseppe Verardi. Quella sera sembrava posseduta dallo spirito insofferente e agitato di Giuseppe che l'ha costrinse a bere una considerevole quantità di vino (nonostante Maria fosse astemia) e giocare a carte, azioni che Giuseppe aveva realmente compiuto quella sera che morì. Successivamente riprodusse fedelmente la scena di una zuffa con gli uomini con cui aveva giocato a carte, zuffa che presumibilmente era avvenuta sul ponte, descrivendo fatti e avvenimenti che solo il ragazzo poteva conoscere.. Il giorno dopo la mamma del ragazzo, incuriosita dalle voci che circolavano nel paese, andò a trovare Maria a casa sua, la quale la riconobbe subito nonostante non l'avesse mai vista in vita sua, dicendole che non di suicidio si trattava bensì di assassinio. Descrisse con stupefacente precisione i traumi e le ferite inflitte e localizzate sul cadavere del figlio, facendo persino i nomi degli autori del delitto. Le autorità giudiziarie non hanno potuto intervenire, perché le affermazioni non costituiscono prove dell’omicidio. Poi, inaspettatamente, riprese conoscenza senza ricordarsi minimamente di quanto fosse accaduto. Di questo strano fenomeno esoterico e soprannaturale si è ampiamente occupata la stampa nel 1939. Persino Ernesto Bozzano, il più autorevole ricercatore italiano di allora nel campo di parapsicologia, telepatia e spiritismo, studiò il caso e nel 1940 pubblicò uno studio analitico e circostanziato su questo bizzarro evento.

Ancora oggi il ponte è teatro di avvenimenti paranormali. Sembra che sulla strada si aggirino spettri che in qualche occasione si rendono visibili, almeno a detta dei passanti. Il viadotto soprannominato "ponte maledetto" è meta di molti aspiranti suicidi che, spinti da motivi sconosciuti, scelgono di gettarsi nel vuoto.

Un uomo racconta la sua esperienza nell’aldilà dopo essere stato tecnicamente morto per circa un ora...

Questa è l'incredibile storia di un uomo americano ritornato in vita dopo essere tecnicamente morto per quasi un ora. Quando ormai i medici avevano interrotto ogni tentativo per rianimarlo, l'uomo ha scioccato tutti ritornando in vita. Ma ciò che più sconcerta è il racconto di ciò che ha visto dall'altra parte. Brian Miller, 41 anni, è un camionista dell’Ohio. Mentre era intento ad aprire un contenitore, si è reso conto che c’era qualcosa che non andava. L’uomo ha immediatamente chiamato la polizia. “Sono un autista di camion e penso che sto avendo un attacco di cuore”, ha detto all’operatore. Miller è stato prelevato da un ambulanza e subito ricoverato in un ospedale locale dove i medici sono riusciti ad arginare l’attacco cardiaco. Ma dopo aver ripreso conoscenza e sentire alleviare il dolore, l’uomo ha sviluppato una fibrilazione ventricolare, una aritmia cardiaca rapidissima, caotica che provoca contrazioni non coordinate del muscolo cardiaco dei ventricoli nel cuore. Il risultato è che la gittata cardiaca cessa completamente. La fibrillazione ventricolare è uno dei quattro tipi di arresto cardiaco. “Non c’era battito cardiaco, non c’era pressione sanguigna e non c’era polso”, racconta l’infermiera Emily Bishop.  I medici hanno cercato di rianimarlo, tentando per quattro volte di riportarlo in vita, ma Miller sembrava ormai senza speranza. E’ a partire da questo momento che Miller ha raccontato di essere scivolato via in un mondo celeste. “L’unica cosa che mi ricordo è che ho cominciato a vedere la luce e a camminare verso di essa”, racconta Brian. Si è ritrovato a percorrere un sentiero fiorito con una luce bianca all’orizzonte. Miller racconta che ad un tratto ha incontrato la sua matrigna, morta da poco tempo. “Era la cosa più bella che avessi mai visto e sembrava così felice”, racconta. “Mi ha preso il braccio e mi ha detto: «Non è ancora il tuo momento, tu non devi essere qui. Devi tornare indietro, ci sono cose che ancora devi fare»”. Dopo 45 minuti, il cuore di Miller è tornato a battere dal nulla, ha detto la Bishop. “Il suo cervello è rimasto senza ossigeno per 45 minuti e il fatto che lui possa parlare, camminare e ridere è veramente incredibile”. “Sono contento di essere tornato tra i vivi”, ha detto Miller. “Ora sono sicuro che la vita continua dopo la morte e la gente deve sapere e credere in essa, alla grande!”.